venerdì 23 agosto 2013
"I social media, poi, possono essere un efficace canale per la controinformazione, ma presentano anche aspetti inquietanti: permettono infatti, a differenza dei media tradizionali, una crescente capacità di controllo sugli utenti. Questo non significa che i social network siano necessariamente un mostruoso stratagemma inventato dal Potere per controllarci. Esse rappresentano piuttosto, secondo una ricostruzione che Fausto Colombo attinge a Michel Foucault (in particolare a Sorvegliare e punire), l’esito naturale dell’evoluzione del rapporto tra individuo e società, caratterizzato dal passaggio dal concetto di sovranità, tipico dell’Ancién Regime, a quello di autodisciplina, che invece contraddistingue la modernità. Il web si presta quindi a diventare il luogo del controllo statale e sociale (ma anche da parte delle Net Corporation) nei confronti dell’individuo, proprio come nel Panopticon immaginato da Bentham. Un carcere tanto più efficace in quanto ognuno ha la consapevolezza di poter essere osservato in qualsiasi momento, a prescindere dal fatto che questo accada nella realtà. Una Surveillance diffusa – o interveillance, usando un termine proposto dall’autore – in cui tutti sono a loro volta sia controllori sia controllati, e che fa sì che a volte internet possa diventare il canale della manipolazione, piuttosto che della collaborazione e della ricerca della verità."
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