mercoledì 28 agosto 2013
"L’aviazione svolge tre funzioni essenziali per Assad: riceve armi e munizioni da Iran e Russia, rifornisce rapidamente sul terreno le unità del Syrian Arab Army, e bombarda i territori occupati dai ribelli. Distruggere l’intera Syrian Air Force (Saf) e il suo apparato di difesa antiaerea richiederebbe un grande intervento, che il capo degli stati maggiori Dempsey ha prospettato al presidente Obama: degradarle e renderle non operative sarebbe molto più facile e meno costoso. Basterebbero tre navi nel Mediterraneo, dove il Pentagono ha già la Uss Barry, Uss Gravely, Uss Mahan e Uss Ramage, e 24 aerei, per lanciare Tomahawk (Tlam), Joint Air to Surface Standoff Missile (Jassm), e Joint Stand Off Weapon (Jsow). I missili partirebbero dalle navi e dagli aerei che non entrerebbero nello spazio siriano. In caso, gli aerei potrebbero operare dalla base turca di Incirlik, da quella giordana di al-Mafraq, da Akrotiri a Cipro, e dallo spazio di Arabia Saudita e forse Israele. Quindi senza rischi e senza necessità di distruggere la contraerea."
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