venerdì 23 agosto 2013
Il lavoro di Isaiah Berlin smaschera quella duplicità che si annida nella storia del pensiero liberale, rivela il rischio del «monismo», e cioè dell’unilateralità e semplicità, inconsapevolmente etnocentrica, che si può nascondere, come è accaduto tante volte nella storia umana, dentro un’ideale di civiltà da esportare. La «civiltà liberale» non fa eccezione, pur essendo l’erede di una tradizione illuminata dalla tolleranza. Anche in suo nome si rischia di ripetere il vizio di tutti gli estremismi, e cioè quello di credere che per realizzare un mondo ideale si debbano rompere le uova, se no non si può fare l’omelette: e infatti se ne rompono molte di uova, ma l’omelette non si vede e si rinvia a tempi lunghissimi.
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