giovedì 22 agosto 2013
Lei lamenta il fatto che «in molti settori le nostre imprese sono troppo piccole per essere competitive». Ma l’ossatura imprenditoriale italiana è quasi esclusivamente strutturata in questo modo. Come potete intervenire per incentivare produttività, innovazione e occupazione? "In primo luogo interviene la crisi, che ha messo in difficoltà una serie di imprese offrendo nuove opportunità ad altre imprese per crescere. Accanto a questo abbiamo tre questioni fondamentali: il primo è il credito. Anche chi vuole espandersi ha il credit crunch che blocca gli sviluppi degli investimenti, per tale motivo la realizzazione del fondo di garanzia del credito per le pmi è uno strumento per aiutare le imprese a investire. Secondo aspetto: la necessità di creare contratti di rete orientati esportazioni e collaborazioni tra piccole e medie imprese per aiutarle ad andare all’estero. Il terzo aspetto mira, attraverso il decreto lavoro, a dare incentivi all’assunzione dei giovani che magari hanno capacità manageriali innovative che l’imprenditore non possiede, perché ha una certa età o non ha investito. Allora l'interesse, dimostrato attraverso un’indagine di Unioncamere su oltre 180.000 pmi che vogliono utilizzare incentivi per assumere i giovani, può essere un’opportunità per cambiare atteggiamento anche in termini di assetti proprietari e quindi in termini di collaborazione con altri soggetti."
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento