lunedì 26 agosto 2013
"Neppure la rivoluzione thatcheriana aveva scalfito il colosso pubblico Royal Mail, che dal 1516 opera i servizi postali per conto di sua maestà. Ma la crisi economica è una dura maestra e il governo di David Cameron si è trovato con poche alternative alla privatizzazione, di fronte a un debito pubblico esploso dal 44,2% del Pil nel 2007 al 90% nel 2012 e un deficit del 6,3% del Pil l’anno scorso. La quota di maggioranza di Royal Mail, che il ministro Vince Cable si è impegnato a cedere, viene valutata in 3 miliardi di sterline. È probabile che con la riduzione della partecipazione pubblica vengano messi in discussione anche almeno alcuni dei privilegi di cui Royal Mail gode, che sono incompatibili con un assetto più concorrenziale. Come spesso accade, privatizzazioni e liberalizzazioni si rafforzano a vicenda."
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