giovedì 22 agosto 2013
Alla domanda “cos’è la morte” (mors quid est?), Seneca nell’Epistola 65 – adottando l’alternativa socratica enunciata da Platone (Apologia di Socrate 40c) – risponde: “o fine o passaggio” (aut finis aut transitus); ricapitolando, con questo dilemma, tutto il dibattito sul tema e riconducendolo a due concezioni contrapposte: da un lato quella materialistica di Democrito e di Epicuro per cui la morte era “la fine”, e dall’altro quella spiritualistica, variamente declinata, di Pitagora e Platone, Orfismo e Stoicismo, per cui la morte era “il passaggio” (o anche “il ritorno”, reditus) ad altra vita.
Centro studi "La permanenza del classico"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento