mercoledì 21 agosto 2013

"Fastweb boom". La conversione analogica di Scaglia resta la più eclatante. Stava nel pacchetto di mischia di Omnitel in una squadra di grande avvenire: c’erano Francesco Caio, Vittorio Colao, Tommaso Pompei. Lasciò per andare a fare E.Biscom, con l’idea di usare le canaline dell’Aem, la municipalizzata elettrica milanese, per cablare la città con la fibra ottica. Lo aiutò il rapporto costruttivo con il city manager Stefano Parisi, che credeva talmente nell’operazione da sfidare prima le critiche di chi si chiedeva che cosa ci guadagnasse il Comune, e poi qualche voce malevola quando nel 2004 andò a fare l’amministratore delegato proprio di Fastweb. E.Biscom fu quotata in Borsa nel marzo 2000, al picco della bolla internet, a 160 euro per azione, e portò in cassa 1,6 miliardi di euro. Il titolo volò fino a 240 euro in poche settimane, poi precipitò. Nel 2007 (ormai era Fastweb) Swisscom l’ha comprata lanciando un’offerta pubblica di acquisto a 47 euro. Scaglia diventa così uno degli uomini più ricchi d’Italia e lancia a Londra Babelgum, portale video di qualità che non è mai decollato ed è stato chiuso. Anche perché nel frattempo sul capo sono arrivate le disgrazie giudiziarie, con la truffa Iva che ha coinvolto Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Quindi l’arresto, quasi un anno di custodia cautelare, le proteste d’innocenza e un lungo processo ancora in corso. Siamo fermi alle richieste dei pm: 7 anni di carcere per associazione a delinquere e altri reati. E infine La Perla. Intimo femminile e processo penale, tutto molto analogico. Sic transit gloria web."

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/18/new-economy-cosi-bolla-italiana-del-digitale-e-finita-in-mutande/686213/

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