mercoledì 21 agosto 2013

"Durante la bolla della new economy sono accadute cose interessanti sul piano del progresso tecnologico, ma soprattutto è stato orchestrato un gigantesco passaggio di denaro – miliardi di euro – dalle tasche di molti a quelle di pochi. Ma quei soldi non sono andati a finanziare l’innovazione. Roberto Colaninno, che si autodefinì “ricchissimo” quando Telecom fu venduta alla Pirelli di Marco Tronchetti Provera nel luglio del 2001, ha messo i suoi capitali nell’Immsi (immobili), nella Piaggio (veicoli a due e tre ruote) e nell’Alitalia da salvare. Anche la parabola di John Elkann è interessante. Curò la nascita di Ciaoweb, il portale di casa Fiat, investendo centinaia di milioni di euro. Poi ne vendette una piccola quota alla Juventus (tutto in famiglia) per fare il prezzo: in base a quella transazione Ciaoweb venne valutato un miliardo di euro, e si preparava allo sbarco in Borsa. Ma era già l’estate del 2000, e l’attimo fuggente era fuggito. Il Nasdaq, la Borsa tecnologica di Wall Street, aveva cominciato a crollare a marzo 2000, la festa era finita, le tasche dei risparmiatori erano salve, Ciaoweb no. Tredici anni dopo Elkann punta al controllo della Rcs-Corriere della Sera con il 20 per cento delle azioni. È vero che il futuro dei giornali è sulla rete, ma il presente è ancora fatto di rotative, inchiostro e camioncini che viaggiano di notte con i pacchi dei giornali. Elkann è un altro folgorato sulla via dell’analogico, con la specialità di comandare con i soldi degli altri."

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/18/new-economy-cosi-bolla-italiana-del-digitale-e-finita-in-mutande/686213/

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