mercoledì 2 ottobre 2013
Cent'anni di tagli italiani - Sono trascorsi esattamente cent'anni dal l'approvazione, nel 1913, della prima legge sulla censura cinematografica. Un parlamento distratto da ben altre questioni – si era nei mesi successivi alla fine della guerra di Libia e alla vigilia delle prime elezioni a suffragio universale – varava il 25 giugno a larghissima maggioranza un breve testo normativo voluto dal presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti e presentato dal ministro delle Finanze, Luigi Facta, che fissava una tassa su ogni metro di pellicola girato, al fine di contribuire alle spese necessarie a "esercitare la vigilanza" sulle proiezioni attraverso un'apposita Commissione composta di funzionari del ministero degli Interni. I controlli previsti dovevano, infatti, riguardare un'esigenza di tutela dell'ordine pubblico e sociale esistente, evitando le "pericolose" turbative provocate dal fluire sugli schermi di immagini richiamanti comportamenti anomali o trasgressivi per quanto si riferiva al "buon costume", alla reputazione nazionale, all'esercizio della violenza, al rispetto delle istituzioni e della religione e a tutto quanto, in definitiva, potesse favorire deviazioni individuali e collettive nei confronti della legge e, più generalmente, della morale dominante.
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-08-12/centanni-tagli-italiani-085431.shtml?uuid=AbcKTSMI
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