venerdì 4 ottobre 2013
DEBUSSY - "SIMBOLISMO" - "IMPRESSIONISMO" - Sono stati i membri dell'Institut de France a qualificare per la prima volta fin dal 1897 - col termine di impressionista la musica di Claude Debussy. Essi catalogavano così Printemps, il secondo invio da Roma del musicista, essendo quel qualificativo nel loro spirito quasi sinonimo di anarchico. Cinque anni prima, Renoir, raccontando a un amico il suo incontro con Wagner a Palermo, scrive queste parole stupefacenti: «Abbiamo parlato degli impressionisti della musica», termine che aveva certamente un significato molto differente da quello datogli dagli accademici. Era l'inizio d'un malinteso che sarebbe durato quasi fino ai nosti giorni. Lo stesso Debussy ha tentato parecchie volte di contestare questa etichetta. Prima ancora di Pelléas, Monsieur Croche (pseudonimo con cui Debussy firmava le sue critiche musicali) prendeva in giro quei giornalisti che avevano l'abitudine di qualificare poeti, pittori e musicisti d'avanguardia come simbolisti o impressionisti: «termini comodi per disprezzare il proprio simile».
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