venerdì 4 ottobre 2013
Dottrina e misericordia, dov’è la rivoluzione di papa Bergoglio? - Papa Bergoglio dice di volere una Chiesa dove la dottrina non sia «da imporre con insistenza», una Chiesa che procede «misericordiando», composta di «ministri misericordiosi» capaci di «farsi carico delle persone, accompagnandole come il buon samaritano che lava, pulisce, solleva il suo prossimo». Una chiesa più attenta, più aperta verso omosessuali, donne che hanno abortito, separati e divorziati, ecc. Il tutto però, senza scostarsi dall’ortodossia cattolica: «il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa», riporta ancora l’ormai notissima intervista rilasciata dal papa a Civiltà Cattolica, dove Bergoglio torna anche su sue precedenti affermazioni: «Durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro ho detto che, se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla. Dicendo questo io ho detto quel che dice il Catechismo [...] l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile. [...] Bisogna sempre considerare la persona. [...] Bisogna accompagnare con misericordia. Quando questo accade, lo Spirito Santo ispira il sacerdote a dire la cosa più giusta». E continua: «Penso anche alla situazione di una donna che ha avuto alle spalle un matrimonio fallito nel quale ha pure abortito. Poi questa donna si è risposata e adesso è serena con cinque figli. L’aborto le pesa enormemente ed è sinceramente pentita. Vorrebbe andare avanti nella vita cristiana. Che cosa fa il confessore? [...] chi predica deve riconoscere il cuore della sua comunità per cercare dove è vivo e ardente il desiderio di Dio ».
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