martedì 1 ottobre 2013
IMMOBILIZZATI DALL'EFFETTO PLANCK - I paesi nordeuropei e anglosassoni tendenzialmente mettono nelle mani degli adulti, e non degli anziani, il governo politico-economico di società sempre più fondate sulla conoscenza. Cioè che richiedono un'apertura mentale alla, e una ricerca delle novità, per favorire lo sviluppo economico e civile. Intuitivamente lo si sa da sempre, ed è anche scientificamente provato: con l'avanzare dell'età sí riduce la suscettibilità al cambiamento. Nel senso che si diventa più conservatori o incapaci di aprirsi alle novità. Del resto, il cervello perde naturalmente di plasticità. Non è però una legge di natura. La suscettibilità al cambiamento, anche da anziani, ha una base genetica individuale, nonché è favorita da una buona intelligenza cristallizzata, cioè da un solido e ampio bagaglio conoscitivo, di esperienze o abilità. Gli anziani sono tradizionalmente al potere nei regimi illiberali: dittature e teocrazie. Lo dice anche il totalitario Platone: «all'anziano spetta di governare, e al più giovane di sottomettersi». Non è insensato ritenere che l'eccessivo numero di anziani in posizioni di governo istituzionale, di leadership politica, imprenditoriale o accademica, sia un fattore che concorre in modo significativo al declino civile e culturale dell'Italia.
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