mercoledì 9 ottobre 2013
REMO BODEI - RICORDARE E DIMENTICARE - "Noi abbiamo una memoria soggettiva, perché ciascuno di noi ha una memoria. Quindi la memoria oggettiva, cioè quella consegnata all'identità di un popolo, alle istituzioni, agli archivi, alle biblioteche, alla lingua, esiste, ma esiste soltanto in quanto ciascuno di noi la fa vivere, cioè esiste il linguaggio in quanto io lo parlo, esistono le biblioteche in quanto io son capace di leggere quella lingua. Quindi io credo che la contrapposizione memoria oggettiva, memoria soggettiva vada chiarita, nel senso che non c'è memoria soggettiva senza i quadri della memoria, come son stati chiamati, cioè questi elementi istituzionali, come il linguaggio, l'orientamento spaziale, le istituzioni, senza le quali io non potrei ricordarmi niente. Io ricordo qualcosa perché ho un linguaggio, perché mi è stato insegnato che c'è la destra e la sinistra, avanti e dietro, perché vivo all'interno di istituzioni come la famiglia, che sono il risultato di un grande processo storico. Allora la memoria collettiva in questo senso, non è altro che un insieme di memorie individuali, che scorrono lungo un determinato albero. E, per così dire, c'è un passato che non passa nella nostra esperienza, nel senso che non tutto scorre in maniera che ce lo dimentichiamo. Esistono delle istituzioni, delle forme linguistiche, che hanno un ritmo molto più lento della nostra vita. Cioè l'italiano di Dante o di Boccaccio è un po' più difficile per noi da capire, ma lo capiamo meglio del cinese o del coreano. Quindi noi siamo inseriti in un alveo di scorrimento di una memoria collettiva e la nostra vita prende senso soltanto perché abbiamo questa memoria collettiva."
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