domenica 6 aprile 2014




Il filosofo della scienza Mauro Dorato ragiona sul concetto di origine e su come questo argomento sia ancora uno dei più attuali all'interno della ricerca scientifica. In particolare si sofferma sulla progressiva emancipazione del problema dell'origine da una visione mitologico-religiosa. Un problema che si è poi articolato nelle varie scienze - biologiche, fisiche, sociali - introducendo i concetti di "cambiamento" e di storicizzazione a partire da un'origine, di contro a una visione precedente che considerava la natura e l'uomo immutabili una volta creati dal nulla. Nella fisica il concetto di origine si riduce a quello di "condizioni iniziali", a partire da cui possiamo spiegare gli eventi e la loro evoluzione. Accanto alle leggi che regolano tale evoluzione, Dorato ricorda quel fenomeno macroscopico - spiegabile a livello macroscopico - chiamato "entropia". Verso il futuro l'entropia cresce, mentre se andiamo a vedere il passato essa decresce: ciò significa che, molto probabilmente, in origine l'Universo aveva una bassa entropia che poi è aumentata, dando al tempo una direzione. Il concetto di origine, in genere, non può essere considerato come puntiforme, ossia ridotto a quell'istante prima del quale una certa cosa non c'era (la Terra, Il Sistema solare, l'uomo...) e dopo il quale c'era, ma più che altro come un processo. Per ciò che riguarda il cosmo, la teoria che esso sia stato originato dal Big Bang è stata confermata in più modi. Tra l'altro queste conferme hanno ancora una volta emancipato il problema cosmologico - ossia relativo all'origine di spazio, tempo e materia - dall'ambito della metafisica, riportandolo nella scienza. Infine Dorato si sofferma sulla materia oscura e sull'energia oscura, che costituiscono ancora un mistero da spiegare.


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