Tre sono le idee associate al tempo comune, al tempo della nostra esperienza: il passato, che non è più, il presente, che è inafferabile perché in continuo movimento, e il futuro che, almeno in parte, è aperto al nostro intervento. Tutte e tre queste idee sono state messe in discussione dalla fisica. Il presente nella fisica non può avere alcun luogo e quindi questa divisione tra ciò che esiste e ciò che non esiste sembra perdersi completamente nella visione fisica del mondo. Questo, ci dice Mauro Dorato, filosofo della scienza, in questa introduzione alla filosofia del tempo, ha a che fare con due aspetti precisi della fisica moderna. Da una parte le leggi valgono sempre: non può esistere un istante privilegiato. E dall'altra non può esserci una concezione assoluta, e quindi indipendente dal sistema di riferimento, che abbia a che fare con la simultaneità, vale a dire che non si può dare una concezione di tempo indipendente da uno stato di moto e quindi non si può dare una nozione di presente che sia indipendente da un altro aspetto come quello del moto dell'osservatore. E infine l'inalterabilità del passato e l'apertura del futuro viene messa in discussione dal fatto che nella fisica microscopica non esiste un modo in cui gli eventi si sviluppano nel tempo: tutto può essere in un certo senso rovesciato.
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