In un breve saggio (On Bullshit, tradotto da M. Birattari: Stronzate. Un saggio filosofico, Milano, Rizzoli, 2005, pp. 61,. € 6.00; ma il manoscritto è in realtà del 1986), il filosofo Harry G. Frankfurt si è domandato quali sono le proprietà che definiscono questo particolare tipo di enunciato. Che cos’è una “stronzata”? Perché sentiamo il bisogno di differenziarla da altri enunciati, come ad esempio la “menzogna”? E che cosa rende chi dice una “stronzata” diverso dal mentitore consumato?
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