venerdì 27 settembre 2013
Aziende andate in Svizzera ma senza concorrenza sleale - Seminario per imprese italiane: la delusione delle pmi per un eldorado che non è dorato per tutti. "CHIASSO - Italiani siete benvenuti, ma solo se non fate concorrenza sleale agli svizzeri. Alla fine era questo il vero messaggio che l’amministrazione cittadina di Chiasso voleva dare il 26 settembre al seminario tanto atteso “Benvenuta Impresa”, organizzato dal sindaco Moreno Colombo nel teatro comunale Spazio Officina. Un seminario “blindato”, che si è svolto a porte chiuse, anche per impedire, pare, ospiti sgradevoli della Guardia di Finanza italiana, in cerca di potenziali ed eventuali evasori. Un incontro affollatissimo, a cui hanno partecipato 260 aziende, ma erano 600 quelle che si erano iscritte per partecipare. Presenti anche numerosi consulenti a caccia di clienti: commercialisti, traghettatori, delocalizzatori. Tutti gli imprenditori, arrivati a Chiasso in cerca di un nuovo mercato per le loro aziende in difficoltà, sovrastati dalla crisi, dalla burocrazia, dalla mancanza di credito bancario, sono rimasti abbastanza delusi. Il seminario infatti aveva un duplice obiettivo: spiegare i vantaggi della delocalizzazione nel Canton Ticino, ma soprattutto frenare l’esodo dei frontalieri italiani, che sottraggono posti di lavoro in una città, già sofferente per la riduzione rilevante dell’indotto finanziario, che «oggi può offrire solo 375 posti di lavoro», ha precisato il sindaco. E, considerato che oggi nel Canton Ticino il tasso di disoccupazione è del 5%, una percentuale molto alta per la media svizzera, l’amministrazione cittadina vuole aprire le porte solo a società italiane che offrano servizi, meglio se hi-tech, che affittino o comprino spazi lasciati vuoti da istituti finanziari costretti a chiudere."
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