giovedì 26 settembre 2013

La «regressione culturale» italiana è devastante - 9 milioni di persone in stato di relativa povertà, sei milioni di analfabeti, agli ultimi posti in Europa per dispersione scolastica, per non parlare della demolizione dell'università e della ricerca, frutto dell'egemonia neoliberista del ventennio berlusconiano - e «ha investito tutti».

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9916/

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