sabato 28 settembre 2013

Suggerimenti per un format tv di successo - "Sul perché così poca gente guardi i programmi di approfondimento giornalistico: Virus, la Gabbia, Linea Gialla oscillano tra il due e il tre per cento, Ballarò e Matrix questa settimana hanno ballato tra il sette e l'otto, tutto il resto s'è piazzato in mezzo a questi risultati (eccezione, Bruno Vespa). In numeri assoluti, meno d'un milione di telespettatori pare disponibile a sorbirsi il copione trito di un'informazione televisiva che non sa mettersi in connessione con il paese. Già qualche settimana fa l'avevo scritto: occorre uno tsunami, un M5S anche per i format tv. Avevo promesso di non dare idee gratis, che sono stanco di essere copiato senza ringraziamenti. Ma ho subito ceduto, ne ho parlato in radio e dunque tanto vale parlarne anche qui. Regalo qualche idea per rendere reale il racconto della realtà. Ho la fortuna di viaggiare tutti i giorni da anni sui mezzi pubblici. Poiché sono un tizio di sinistra non a chiacchiere, il mio ambientalismo è come al solito fatto non di ipocrisie terrazzare, ma di prezzo pagato di persona: dieci anni fa ho rottamato tutti i veicoli a motore appartenenti alla mia famiglia e da allora ci si muove solo con mezzi pubblici, vacanze incluse. Anche oggi ho preso il tram per andare a lavorare e per rendere più evidente il ragionamento che poi ho riportato nella discussione con Luca ho fotografato le facce. Facce di gente che, come me, andava a lavorare alle sette del mattino prendendo un autobus. La rassegna dei volti la trovate su Instagram e sul mio profilo twitter, dove qualche idiota di buona famiglia terrazzara di sinistra specialista in finti suicidi all'università s'è pure messo a discutere di marginali questioni pur di farsi notare. Il tema che volevo affrontare era questo: le persone fotografate sul tram potevano mai avere interesse per Giovanni Minoli che commentava il video di Berlusconi o per Pisapia che giurava da Floris di non essere mai stato comunista davanti alla Carfagna? Guardatevi le facce. Lo escluderei. Per suscitare l'interesse di quelle facce dovete parlare di loro. E subito Luca oggi in radio mi ribatteva: io parlo di loro, ho fatto un bel servizio su una donna che vive con il figlio in 17 metri quadrati. Sbagliato, Luca. Te l'ha spiegato Sgarbi: parlare di loro significa dire la verità e non dall'alto dei sontuosi stipendi che segnano non solo la distanza, ma anche il sogno della donna dei 17 metri quadrati. Parlare di loro significa smetterla con la retorica della gente buona contrapposta ai politici cattivi. Prendi chiunque di quelli, prendi la donna dei 17 metri quadrati e falla diventare senatore, vedrai che si comporterà come un senatore di oggi: farà di tutto per permanere nella condizione di privilegio, l'unica cosa che le interesserà sarà prendere i ventimila euro di stipendio il più a lungo possibile. Raccontare la verità, questo renderebbe tutto più interessante, non solo la tv. Raccontare la transizione da una comunità in cui valori e solidarietà avevano un senso a questo luogo infame dell'oggi dove l'unica religione è farsi i cazzi propri, difendere i cazzi propri, curare i cazzi propri. Aspettando ognuno il colpo di fortuna che capovolga le sorti di vincitori e vinti, per chi è vinto e sogna solo di diventare vincitore."

http://marioadinolfi.ilcannocchiale.it/

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