giovedì 26 settembre 2013
G8, la catastrofe della Maddalena. Gettati al vento 400 milioni di euro - Nel 2009 avrebbe dovuto ospitare il vertice dei grandi della Terra. Ma il trasferimento del summit a L'Aquila rese i lavori portati a termine a tempo di record, con costi ingentissimi, inutili o quasi. L'ex Arsenale, promise Guido Bertolaso all'epoca plenipotenziario della Protezione Civile, aveva un destino da alberghi di lusso e yacht club. Le previste bonifiche a mare, non effettuate, hanno bloccato il turismo. I costi rischiano di lievitare ancora. E di molto. Mentre Regione, ministero dell'Ambiente e Comune si scaricano le responsabilità del disastro - Mezzo milione di Imu. Ogni anno, la Regione Sardegna paga 500mila euro di Imu per strutture architettoniche di avanguardia in cui, in 4 anni e mezzo, non ha messo piede anima viva, abitate soltanto dal maestrale e dalla ruggine di pilastri e tiranti cui non è stata dedicata alcuna manutenzione. Il mare chiede bonifiche urgenti per le quali non esistono risorse sufficienti e lì dove pure esistono impongono un accordo tra amministrazioni dello Stato (Presidenza del Consiglio, ministero, Regione, Comune) non ancora raggiunto. Ogni giorno che passa, ogni inverno che spazza l'Isola, il conto sale. I 400 milioni di denaro pubblico diventeranno presto 500, o forse addirittura 600, necessari a recuperare quello che si sta mandando in malora e a pagare il conto dei danni chiesti dal privato - la Mita di Emma Marcegaglia - che oggi lamenta di aver avuto in concessione quarantennale una Grande Opera che di grande avrebbe solo le lettere maiuscole. Una società che per giunta quella concessione si aggiudicò con un bando sartoriale che la vide non a caso facile vincitrice. Una società che avrebbe dovuto pagare 31 milioni di una tantum in 3 rate alla Protezione Civile e canoni annuali alla Regione di 60mila euro per 40 anni, ma che, dal 2009 a oggi, non ha sborsato un solo centesimo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento