venerdì 20 settembre 2013
Elezioni in Germania, non cambieranno la politica di austerità - "Da mesi l’Europa, ed in misura minore il resto del mondo, aspetta pazientemente il risultato delle elezioni tedesche. Un’attesa che ha prodotto in alcuni paesi, incluso il nostro, una sorta d’immobilismo istituzionale. E’ la prima volta che ciò succede, neppure ai tempi della vittoria del partito Nazional Socialista – un evento che ha cambiato il corso della storia del vecchio continente – l’opinione dell’elettorato tedesco ha avuto tanto peso. I motivi sono diversi: per la terza volta una donna si ripropone alla guida della nazione economicamente più forte d’Europa; la gestione della crisi dell’euro, interamente orchestrata dalla cancelliera e dalla sua coalizione; i rapporti tesi tra gli Stati Uniti e la Russia che vedono al centro la disputa diplomatica sulla Siria; la perdita di popolarità del presidente americano che permette alla Cia di spiare anche i capi di stato stranieri. Ma chi spera che il voto dei tedeschi risolva i problemi di Eurolandia, del Medio Oriente e rattoppi le relazioni tra Mosca e Washington si sbaglia."
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