sabato 21 settembre 2013

Il Csm è il cuore malato della giustizia. E’ un sinedrio che ha assorbito tutti i vizi della politica peggiore e che rispetto a questa affoga in una logica ancora più lottizzata, più correntizia, più spartitoria e più da “clan”. E’ inutile girarci intorno. Così com’è, il Csm non va. Fa solo male alla giustizia e alla democrazia. E tuttavia, nonostante tutti (o quasi) se ne lamentino, nessuno – a destra, al centro e a sinistra – vuole davvero riformarlo. In alcuni casi, persino quelli che ne avversavano più ferocemente la degenerazione sono scesi a più miti consigli, a volte per timore, a volte per calcolo personale. In altri casi, si preferisce menare il can per l’aia e dire che non c’è bisogno di riformare il Csm, poiché ciò che occorre sono più quattrini per la giustizia e magistrati più liberi “dentro”. (Eh già, come se Clementina Forleo o Luigi de Magistris il Csm li avesse puniti e trasferiti per carenza di fondi…). La verità è un’altra, più semplice e più greve. Se si facesse sul serio e si riformasse davvero il Csm nessuno potrebbe più fare il proprio gioco (di potere). Invece, ecco che ogni tanto spunta una proposta di “riforma” che è soltanto un palliativo, quando addirittura non è una terapia peggiore del male (come il progetto di riforma del centrodestra). Con il risultato che si apre il solito “dibbattito”, che in realtà è finzione, pura “ammuina”, e tutto resta com’è.

http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-sinedrio-del-csm-e-il-sorteggio-della-serenissima/?h=1

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