CLAUDIA PEIRONE: Gramsci aveva sostenuto la necessità di un’egemonia culturale laica e progressista, in realtà storicamente mai attuata dai partiti di Sinistra, ma prefigurata, in un’ottica libertaria e antiautoritaria (come sostieni nel tuo libro), dal movimento dei situazionisti nel ‘68. Come si è giunti all’attuale egemonia sottoculturale delle Destre?
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