sabato 31 agosto 2013
Marcot dice "Il pacifismo è fallito. E non ora, in occasione del conflitto in Siria: durante l’intervento in Libia del 2011 non ho visto nemmeno un manifestante per le strade a protestare. Per non parlare di altri conflitti gravissimi quali Ruanda 1994, Congo 1998, ecc… Il pacifismo ha dimostrato di essere inconsistente, inconcludente e attento solo a ciò che i media mettono in prima pagina. Penso che sia un movimento d’opinione che debba vergognarsi della propria storia. E penso che debba essere rimpiazzato da un più realistico neutralismo: pensiamo a come fare per mantenere l’Italia lontano da questi conflitti senza la ridicola retorica dei “fiori nei cannoni”. Una sana neutralità ed equidistanza durante crisi come quella in Siria (e nelle varie “missioni umanitarie”, dalle quali ci dovremmo tenere alla larga) ci potrebbe garantire meno guai in futuro, senza mettere in discussione il ruolo delle nostre forze armate, che piaccia o non piaccia saranno sempre necessarie per permetterci sicurezza in un Mediterraneo sempre meno sicuro."
venerdì 30 agosto 2013
WILL GLOBAL CAPITALISM FALL AGAIN? - "Iin December 1991, the dissolution of the Soviet Union epitomised the end of the division of the world into separate blocs and the emergence of a truly global economy. Though the term had been coined somewhat earlier, it was at about the same time that globalisation entered the public debate. At that time, it was looked upon as a promise.
Ferrovie dello Stato, il governo vuole privatizzare. Ma lo fa nel modo sbagliato Con l'urgenza di fare cassa prende quota l'ipotesi di vendere quote della società a investitori. Se ne è parlato anche all'ultimo meeting di Comunione e liberazione. Ma gli acquirenti pretenderebbe sussidi pubblici, monopolio e rendimento garantito. Che saremmo noi a pagare...
giovedì 29 agosto 2013
MEMO - Voters Watch Polls in Russia, and Fraud Is What They See - Election monitors from the Organization for Security and Cooperation in Europe said that they, too, had observed blatant fraud, including the brazen stuffing of ballot boxes. While the monitors declined to draw firm conclusions, it was clear from their report that vote stealing and other alleged malfeasance might have spared the presumed beneficiary, Prime Minister Vladimir V. Putin’s United Russia, an even worse blow than it officially received.
9/11 Conspiracy Theories (http://en.wikipedia.org/wiki/9/11_conspiracy_theories) Wikipedia offers an insight into various conspiracy theories, which have arisen since the attacks on 9/11. The sight includes an “official” account of September 11th , possible motives, what groups might have been behind the attacks, less common theories, and criticism of the theories.
The movie Loose Change (Rowe, 2005) is a documentary designed to expose “what really happened” on September 11, 2006. Questions to keep in mind before watching the movie • How much credibility does Avery give his sources? Much of the film consists of quotes, pictures, interviews, film clips, and various websites, which may lack proper or sufficient credibility. • Is director Dylan Avery convincing, persuasive, and professional as a narrator? His youthful voice may or may not lack authority and professionalism for the film. Are the possible conspiracy theories presented in Loose Change persuasive enough to stimulate personal research? Avery asks inspirational questions about the government’s involvement in the 9/11 attacks, and argues several possible theories, which may motivate further investigation.
The movie Loose Change (Rowe, 2005) is a documentary designed to expose “what really happened” on September 11, 2006. [...] Among the questions raised are the realities of the crash of United Airlines Flight 93, the collapse of the Twin Towers and World Trade Center 7 due to an internal demolition. Additionally, they examine whether the damage to the Pentagon building was caused by an airplane crash, as well as other alternative “real” explanations. In posing these arguments, the film is seen as part of a larger discourse often referred to as the “9/11 Truth Movement.” Though not the first of these September 11th conspiracy theories, it is the most popular representation of these claims.
VIEWING GUIDE FOR "LOOSE CHANGE" - The movie Loose Change (Rowe, 2005) is a documentary designed to expose “what really happened” on September 11, 2006. It is generally seen as controversial and has garnered much attention in the news media and online sources. [...] The main argument of Loose Change is the implication that sectors of the United States government had some degree of involvement in the attacks on the Twin Towers. The documentary proceeds by analyzing a quantity of events that appear inconsistent to the filmmakers.
Loose Change 2005 Film. Loose Change is a series of films released between 2005 and 2009 which argue that the September 11 attacks were planned and conducted by elements within the United States government, and base the claims ... Wikipedia Release date: June 1, 2006 (USA) Director: Dylan Avery Running time: 130 minutes Screenplay: Dylan Avery Initial DVD release: April 13, 2005 Cast: Daniel Pearl.
In the midst of yesterday's peroration on race in America, Barack Obama took an aside to reassure white people that he's not one of those black politicians: And then, if we're honest with ourselves, we'll admit that during the course of 50 years, there were times when some of us claiming to push for change lost our way. The anguish of assassinations set off self-defeating riots. Legitimate grievances against police brutality tipped into excuse-making for criminal behavior. Racial politics could cut both ways, as the transformative message of unity and brotherhood was drowned out by the language of recrimination. And what had once been a call for equality of opportunity, the chance for all Americans to work hard and get ahead was too often framed as a mere desire for government support -- as if we had no agency in our own liberation, as if poverty was an excuse for not raising your child, and the bigotry of others was reason to give up on yourself.
"Il leader anarchico e sovrano resta esterno al movimento che ha fondato. È la sua eccezione assoluta; egli è nella posizione del padre dell’orda di cui parla Freud in Totem e tabù. Il culto del collettivo è un culto stalinista. Il soggetto è sacrificato, abolito, negato nella sua singolarità. Una volta avveniva nel nome della Causa della storia, oggi avviene per narcisismo egoico. L’amplificazione megalomaniaca dell’Io è propria di ogni dittatore. Ma anche la trasformazione dei soggetti in un «organo» anonimo non è una caratteristica propria di ogni regime autoritario? L’impossibilità di poter parlare a titolo personale? La cancellazione dei nomi propri? La psicoanalisi insegna che il diritto alla libertà della propria parola è insostituibile. È la ragione per la quale non ha mai avuto grande diffusione nei paesi senza lunghe tradizioni democratiche."
IL FANTASMA DI PUREZZA AL CENTRO DELLA VITA PSICOLOGICA DEGLI ADOLESCENTI - [BEPPE GRILLO] proclama a gran voce la sua diversità assoluta dagli impuri: si colloca con forza fuori dal sistema, fuori dalle istituzioni, fuori dai circuiti mediatici, fuori da ogni gestione partitocratica del potere, dichiara che la sua persona e il suo movimento non hanno nulla da spartire con gli altri rappresentanti del popolo italiano che siedono in Parlamento, invoca una democrazia diretta resa possibile dalla potenza orizzontale della rete che renderebbe superflua ogni altra mediazione, ritiene che l’Italia debba uscire dall’Europa e dall’euro, giudica l’esistenza dei partiti un obbrobrio, proclama la trasparenza e la collegialità assoluta di ogni scelta politica del suo movimento, adotta l’insulto al posto del dialogo, pensa che dedicare la propria vita alla politica sia di per sé un fatto anomalo e sospetto che bisogna impedire, teorizza una permutazione rigida di tutti gli incarichi di rappresentanza; il suo giudizio sulle classi dirigenti del nostro paese fa di tutta l’erba un fascio ritenendo che sia da mandare in toto al macero, alimenta sdegnosamente l’odio verso la politica accusata di affarismo mercenario."
GOODFELLAS - L’ex deputato Amedeo Matacena è stato arrestato a Dubai. L’ex parlamentare di Forza Italia era latitante dallo scorso mese di giugno, quando era diventata definitiva una sentenza di condanna a 5 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo quanto accertato dai giudici, l’ex deputato favorì la cosca Rosmini. A giugno era stata confermata la pena, con anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E lui si era reso irreperibile. Così scriveva la Cassazione nelle motivazioni della sentenza (depositate il 14 agosto): “Evidentemente non si può stringere un ‘accordo’ con una struttura mafiosa, se non avendo piena consapevolezza della sua esistenza e del suo modus operandi. Tanto basta per ritenere che Matacena ben sapesse di aver favorito la cosca dei Rosmini (e tanto lo sapeva da aver preteso la esenzione dal ‘pizzo’)”. Matacena, calabrese, eletto con Forza Italia nel 1994 e nel 2001, era irrintracciabile (a Roma, nè a Reggio Calabria e nemmeno a Montecarlo dove ha la residenza)da quando i carabinieri andarono a notificargli l’ordine di esecuzione della pena dopo il verdetto. La condanna di Matacena, difeso senza successo da Franco Coppi e dall’ex Guardasigilli Alfredo Biondi, più volte ministro e a lungo parlamentare liberale e nelle fila di Forza Italia...
BERLUSCONI IDEATORE DEL SISTEMA ILLECITO. "Silvio Berlusconi fu ”ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo”. Arrivano in meno di un mese le 208 pagine di motivazioni della sentenza di condanna a 4 anni per frode fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi per la vicenda dei diritti tv Mediaset. Motivazioni che confermano le impostazioni dei giudici di merito e che dipingono l’ex premier come la mente alla base del meccanismo illecito atto a “consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale“: “
NEW YORK, 911 - "Crollo della terza torre del WTC, quella che viene chiamata WTC-7 e che crollò alle ore 17:20 circa, senza essere stata colpita da nessun aereo. Se chiedete al primo che vi capita, di età superiore ai 20 anni, quante furono le torri crollate l'11 settembre, avrete quasi sempre la stessa, stranita risposta: due, ovviamente. Due aerei, due torri: dunque furono gli aerei ad abbattere le Twin Towers. Invece no. Le torri abbattute furono tre. E questo provoca ancora adesso molti mal di testa a chi vuole sostenere la versione ufficiale. Vediamo i dettagli esaminati dal Consensus911 Panel."
IL GOVERNO CAMBIA IL NOME ALL'IMU - Silvio Berlusconi: "Senza l'imposta gli italiani avranno più fiducia nel futuro". Ma il Cavaliere e il vicepremier omettono di citare la nuova tassa che arriverà il prossimo anno. Per Franceschini e Letta è "un'imposta realmente federalista". Non è chiaro con quali fondi si coprirà l'abolizione. Il Pdl rivendica il risultato. Il premier: "Ora l'esecutivo non ha scadenza".
"Vent'anni fa si spariva dalla politica per un avviso di garanzia. Oggi nemmeno una condanna in Cassazione viene considerata quanto basta (e avanza) per levarsi di torno. È questo vero e proprio precipizio a descrivere meglio di ogni altra cosa il male profondo che Berlusconi e la sua sconcia claque hanno fatto all’Italia e agli italiani. Così, mentre Luciano Violante – per fortuna a nome personale – e Mario Monti, con accenti non dissimili, giustificano eventuali cavilli per non trarre le ovvie conseguenze dalla condanna di Berlusconi, si ripensa alla vicenda di Josefa Idem, della quale nessuno parla più perché a nessuno conviene parlarne. Si è dimessa per una multa da tremila euro, come era doveroso fare e come ha fatto."
U.S., U.K. Face Delays in Push to Strike Syria. Lawmakers Seek Consultation; Iran, Damascus Threaten to Hit Israel. "Mr. Obama cautioned that he hasn't yet decided whether to launch an attack, saying in an interview with PBS that he wants to send a shot across Syria's bow without drawing the U.S. into a long conflict. Syria and Iran warned Wednesday of regional chaos should the U.S. launch strikes on Syria, and threatened to retaliate against Israel."
mercoledì 28 agosto 2013
"L’aviazione svolge tre funzioni essenziali per Assad: riceve armi e munizioni da Iran e Russia, rifornisce rapidamente sul terreno le unità del Syrian Arab Army, e bombarda i territori occupati dai ribelli. Distruggere l’intera Syrian Air Force (Saf) e il suo apparato di difesa antiaerea richiederebbe un grande intervento, che il capo degli stati maggiori Dempsey ha prospettato al presidente Obama: degradarle e renderle non operative sarebbe molto più facile e meno costoso. Basterebbero tre navi nel Mediterraneo, dove il Pentagono ha già la Uss Barry, Uss Gravely, Uss Mahan e Uss Ramage, e 24 aerei, per lanciare Tomahawk (Tlam), Joint Air to Surface Standoff Missile (Jassm), e Joint Stand Off Weapon (Jsow). I missili partirebbero dalle navi e dagli aerei che non entrerebbero nello spazio siriano. In caso, gli aerei potrebbero operare dalla base turca di Incirlik, da quella giordana di al-Mafraq, da Akrotiri a Cipro, e dallo spazio di Arabia Saudita e forse Israele. Quindi senza rischi e senza necessità di distruggere la contraerea."
I piani del Pentagono, stroncare l’aviazione con sole 3 navi e 24 jet. Nel mirino 6 basi: poi Assad non potrebbe più schiacciare i ribelli. "Un attacco in due fasi, con appena tre navi e 24 aerei, per colpire sei basi primarie e dodici secondarie dell’aviazione siriana. Il tutto a un costo molto ridotto, e senza mettere a rischio neppure un soldato americano. Questo è il piano di cui si discute a Washington da tre settimane, che è diventato il modello dell’intervento per il Congresso, e in parte per lo stesso Pentagono."
"Ai suoi inizi, Berlusconi era perfettamente funzionale al grande capitale finanziario, perché si chinava a raccogliere quei capitali ingenti ma poco raccomandabili che giacevano inutilizzati, che il capitale più blasonato non poteva toccare direttamente. Diciamo che svolgeva un’utile servizio di lavanderia. Dopo, però, ha cominciato ad allargarsi troppo. E passi per aver imposto la sua grossolana presenza nel salotto buono della finanza e per aver creato un impero mediatico senza precedenti (in fondo, lo aveva creato perché gli altri, a cominciare dalla Fiat, gli avevano ceduto le loro Tv). Quello che proprio non doveva fare, era la “discesa in campo”: per la finanza di tradizione, nessuno della categoria deve fare politica direttamente, perché diventerebbe un concorrente troppo forte e questo non sta bene. Lo impone un patto fra gentiluomini (oddio, gentiluomini… quasi..). E, infatti, il gruppo Mediaset è cresciuto sino a diventare uno dei primi due o tre del paese. Troppo. Per di più, agli occhi degli aristocratici membri di diritto del club, Silvio è solo un miserabile parvenu, che si fregia del modestissimo titolo di Cavaliere come un Demetrio Pianelli qualsiasi. Vi pare che per uno così si possa sentire solidarietà di classe? L’uomo avvertiva il disprezzo di quelli che avrebbe voluto lo considerassero un loro Pari e ne soffriva. Ad esempio, non sopportava di non essere mai stato invitato a colazione dal mitico avvocato Agnelli. E così, quando nel 1994 divenne Presidente del Consiglio, disse ai giornalisti “Voglio vedere se, questa volta, l’Avvocato Agnelli non mi invita a cena”. E l’Avvocato, che era uomo di livida perfidia, lo invitò. Ma a cena offrì pollo freddo. E, magari, non invitò a tavola anche il giardiniere e l’autista, solo perché erano in ferie…"
"Quando ho scritto che i nemici più temibili del Cavaliere non sono le mitiche “Toghe Rosse”, quanto i suoi colleghi finanzieri, ci sono stati commenti increduli: “perché mai i “poteri forti” dovrebbero avercela con il Cavaliere, che è uno dei loro e che gli ha garantito ottimi affari quando è stato Capo del Governo?” Intendiamoci: nessuno dice che Berlusconi abbia fatto scelte politiche ostili al capitale finanziario (figurarsi!) ed è, al pari degli altri, un “pescecane” (come i socialisti chiamavano lorsignori un secolo fa: il tempo passa ma i pescecani restano). Tutto vero. Però si dà il caso che per gli uomini d’affari (di buon affare e di malaffare) un collega, prima ancora che essere un “fratello di classe”, è un concorrente. E questo può anche conciliarsi con una certa solidarietà di classe (“litighiamo fra noi, ma fronte compatto contro quei pezzenti dei lavoratori”: una musica già sentita), però ci sono cose intollerabili per cui non c’è solidarietà che tenga."
“Chi è veramente esperto nell’arte della guerra sa vincere l’esercito nemico senza dare battaglia, prendere le sue città senza assediarle e rovesciarne lo Stato senza operazioni prolungate”. Bisogna leggere la plurimillenaria opera del grande generale e filosofo cinese Sun Tzu, autore de L’Arte della Guerra, per avere la fotografia esatta della piega presa dal dibattito sulla decadenza da senatore del pregiudicato Silvio Berlusconi. Senza aver sparato un solo colpo il Cavaliere è a un passo dalla vittoria. Intimoriti dal volteggiare dei falchi, blanditi dal tubare delle colombe, ammaliati dal sibili ricattatorii della Pitonessa, i sempre più teorici avversari dell’ex premier paiono prepararsi alla ritirata.
Grillo ricorda che a “novembre del 2011 i mercati avevano fatto finalmente il loro lavoro. Supportando la Bce nelle pressioni sullo spread i mercati arrivarono dove la politica italiana mai sarebbe stata capace di arrivare: le dimissioni del governo Berlusconi, ormai in balia di scandali personali e incapacità di azione di governo. Dove non potè il Pd, potè il mercato. A quel punto caro presidente Napolitano si doveva andare a votare”.
"Silvio Berlusconi ha presentato la sua memoria difensiva alla Giunta per le immunità del Senato e in una comunicazione ha preannunciato un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo per violazione dell'articolo 7 della Carta dei diritti dell'uomo. A confermarlo è il presidente della Giunta Dario Stefàno."
"Negli anni 90, distrutte le imprese pubbliche, il banchiere Ciampi, dopo aver perso in borsa 48mld di dollari, per difendere il cambio, viene nominato Presidente del Consiglio ed avvia il processo di Privatizzazioni per pagare quel debito, che i politici hanno permesso di accumulare alle banche negli anni 80."
"Libertaristi, e libertarianisti o libertarian, sono ad esempio le due facce della medaglia dell'anarchia, di sinistra la prima e di destra la seconda. Queste due parole fanno riferimento alla libertà dell'uomo inteso come singolo, ed al suo diritto di agire secondo coscienza, che di fatto vuol dire agire come un animale, senza tener conto dei diritti altrui e soprattutto dell'interesse sociale."
La Siria all'Europa: «Terroristi vi colpiranno col gas». L'amministrazione Obama ritiene che l'intelligence americana abbia potuto stabilire come le forze del regime siriano abbiano immagazzinato, assemblato ed usato le armi chimiche che sarebbero state utilizzate nel corso dell'attacco fuori Damasco [..] Il rappresentante della Siria alle Nazioni Unite ha accusato i ribelli di aver utilizzato armi chimiche per provocare un intervento militare straniero, nel momento in cui un'azione della comunità internazionale contro il regime di Bashar al Assad sembra imminente.
GENERAZIONE SESSANTOTTO - "Come si può chiedere di implementare la meritocrazia a chi era più o meno a favore degli esami collettivi e dell’uguaglianza a favore dell’uguaglianza dei punti di arrivo? Esiste un metodo intelligente per rimpiazzare – qualcuno direbbe: per rottamare – questa generazione?"
"Why Freud Still Matters, When He Was Wrong About everything?...
Stefano Rocca: "Why Freud Still Matters, When He Was Wrong About ...: Stefano Rocca: "Why Freud Still Matters, When He Was Wrong About ... : http://io9.com/why-freud-still-matters-when-he-was-wrong-about-a...
martedì 27 agosto 2013
"The New York Times has launched a channel on IFTT"
Stefano Rocca: "The New York Times has launched a channel on IFTT...: http://www.journalism.co.uk/news/new-york-times-launches-ifttt-channel/s2/a553791/
"Sarò estremamente breve, a costo di essere frainteso. Sul tema della sostenibilità della moneta unica non ci può essere contraddittorio scientifico se non con persone ignoranti del tema o in cattiva fede per motivi ideologici o di appartenenza partitica. Semplicemente, la teoria economica ha decretato fin dall'inizio che l'esperimento era fallimentare e ha previsto con estrema precisione come sarebbe terminato, come chiunque si occupi di crisi di bilancia dei pagamenti sa bene."
"Posto che un dibattito in economia ci sia, come puoi tu, che di economia nulla sai, che nessuna formazione hai, che non sai di economia politica, di scienza delle finanze, di statistica economica, di econometria, di storia economica, ecc. pensare di farti un’idea “con la tua testa”? Pensare cioè di risolvere con la tua intuizione non informata un eventuale dibattito che (se ci fosse) coinvolgerebbe le migliori menti del campo da decenni? E chi sei? Einstein? Ma nemmeno lui si arrischiava troppo in campi diversi dal suo, per quanto ne so. Così non faccio io, così non fa alcuna persona intelligente, e così non dovresti fare tu. Se entrassi nella tua futura farmacia con una ricetta “decisa con la mia testa” e da me scritta sulla carta del fornaio, cosa faresti? Fammi sapere, che magari divento tuo cliente…"
"Le parole scritte rafforzano l’analisi, poiché si richiede loro qualcosa in più. Per farsi capire senza gesti, senza espressione del viso, senza intonazione, senza nemmeno un ascoltatore reale, è necessario prevedere accuratamente tutti i significati possibili che una frase può avere per ogni possibile lettore in ogni possibile situazione, e di conseguenza è necessario un linguaggio chiaro, poiché manca un contesto. La necessità di una tale squisita circospezione rende lo scrivere quell’attività tormentosa che essa comunemente è."
lunedì 26 agosto 2013
"Social media marketing is an umbrella term that includes the use of social media for sales, marketing, customer service and public relations, indicating a convergence of these traditionally separate corporate departments. Social media consists of online technologies, practices or communities that people use to generate content and share opinions, insights, experiences and perspectives with each other (Television Bureau of Advertising, Inc., 2009). Examples include blogs (e.g. Blogger, Wordpress), intranets, podcasts, video sharing (e.g. YouTube), photo sharing (e.g. Flickr), social networks (e.g. Facebook, MySpace), wikis (e.g. Wikipedia), gaming sites, virtual worlds (e.g. SecondLife), micro-blogging (e.g. Twitter), videoconferencing, instant message chats, social event/calendar systems (e.g. Eventful), social bookmarking sites (e.g. Delicious, Digg, StumbleUpon), and news aggregation sites, among others. In the last decade these technologies have risen in popularity and ubiquity, and are being utilized by public relations practitioners to perpetuate the ever-changing industry of corporate communications."
Laura Matthews, Social Media and the Evolution of Corporate Communications
Les Corn Flakes étaient censés empêcher la masturbation... Les deux diététiciens anti-masturbation Dr John Harvey Kellogg et William Keith Kellogg croyaient que la consommation d’aliments entiers et sains comme les céréales était la clé pour prévenir les pulsions sexuelles. Ils ont commencé à faire quelques expériences avec des céréales. Un jour, les deux frères ont laissé leur blé sans surveillance pour vaquer à d’autres occupations. Quand ils sont revenus, le blé était dur, mais ils ont tout de même essayé de l’utiliser – créant un flocon plat et mince.
"Per quasi tutti sono troppo vecchia. Per qualcuno sono troppo italiana. Negli alberghi, per fare le pulizie della stagione, le russe prendono cinque euro l’ora, le cinesi solo tre. Faccio parte della generazione zero euro, ultraquarantenni e cinquantenni di cui nessuno sa più cosa fare. Tra luglio e agosto farò la dama di compagnia per una signora di Bologna che viene giù a passare mezza estate. Sono sicura che mi divertirò. Nell’attesa vado in spiaggia, mi abbronzo, passeggio sul lungomare e ogni tanto passo dal mio amico gelataio: lui il cono me lo fa pagare solo un euro."
"Neppure la rivoluzione thatcheriana aveva scalfito il colosso pubblico Royal Mail, che dal 1516 opera i servizi postali per conto di sua maestà. Ma la crisi economica è una dura maestra e il governo di David Cameron si è trovato con poche alternative alla privatizzazione, di fronte a un debito pubblico esploso dal 44,2% del Pil nel 2007 al 90% nel 2012 e un deficit del 6,3% del Pil l’anno scorso. La quota di maggioranza di Royal Mail, che il ministro Vince Cable si è impegnato a cedere, viene valutata in 3 miliardi di sterline. È probabile che con la riduzione della partecipazione pubblica vengano messi in discussione anche almeno alcuni dei privilegi di cui Royal Mail gode, che sono incompatibili con un assetto più concorrenziale. Come spesso accade, privatizzazioni e liberalizzazioni si rafforzano a vicenda."
"A partire dagli anni ’90 la narrazione è stata trasformata da strumento di condivisione dei valori sociali e identitari in un’arma di persuasione di massa utile soltanto a vendere prodotti e idee facendo leva su meccanismi emotivi che hanno pericolosamente rimpiazzato il processo di scelta razionale."
Lo storytelling secondo Christian Salmon - Il titolo potrebbe ingannare. Questo non è un libro sullo storytelling, è un libro contro lo storytelling ed il suo uso nel marketing, in politica, nella pratica manageriale. Si tratta di un libro profondo e provocatorio. Di quelli con cui confrontarsi più volte e prendendo i giusti tempi per la riflessione.
domenica 25 agosto 2013
"Casa Cubo, In Sao Paulo/Brazil, the initiative of a couple of contemporary art collectors, was conceived to house a lodging and support center to artists and the development of the arts, but with all necessary facilities to serve as a home. The program was solved within a cubic block, split vertically into three levels and a mezzanine, whose façades are treated graphically as a combination of lines defined by the cement plaques cladding, the glass strip on the mezzanine, and the striped wood composition that changes as the bedroom windows are opened and closed."
Snowden, la frustrazione del governo Usa: "Non sappiamo cosa abbia in mano". Funzionari governativi hanno confessato: nessuno sa quali e quanti documenti abbia preso l'ex analista dell'Nsa. Non riescono a capire come abbia potuto scavalcare le misure di controllo e sicurezza. Il 'Guardian': l'Nsa ha pagato milioni di dollari ai giganti del web.
"Pippo Civati? Kaputt. Giorgio Gori? Kaputt. Giuliano Da Empoli? Kaputt. Lunga è la teoria di amici, consiglieri, professori, famigli, uomini di cultura, esperti d’immagine e colleghi che il giovane sindaco di Firenze, aspirante re d’Italia, ha messo da parte o in alcuni casi promosso per allontanarli (come il suo vecchio vicesindaco Dario Nardella, oggi deputato), confermando così quel suo carattere da fantuttone di cui si ricordano anche i vecchi amici degli scout. Con la differenza, ovvia, che comandare una squadriglia di lupetti, indicargli dove piantare una tenda canadese e dove accendere un fuoco da campo, non è la stessa cosa che governare l’Italia e riformare il sistema pensionistico o mettere mano alla riforma del mercato del lavoro. E dunque Renzi si scrive i discorsi da solo, trova da solo le sue citazioni, le immagini, le figure retoriche, le invenzioni linguistiche, scopre da solo quali sono i libri da leggere (pochini quelli che ha letto), studia da solo i complessi problemi di un paese strano come l’Italia. Ma l’effetto di questa ricercata solitudine, di questa orgogliosa autosufficienza di cui tanto si favoleggia a Firenze, è spesso drammatico, se non grottesco."
"Chissà se Matteo Renzi ha visto [George Clooney nelle] Idi di marzo, probabilmente no. Dicono che quando frequentava l’oratorio degli scout nel Valdarno, da ragazzino, già allora era uno che «voleva fare tutto lui». Un tipo sveglio, dicono i suoi amici, uno di quelli che ti faceva pure divertire, un caposcout di quelli intelligenti, ma con un limite velenoso… «voleva fare tutto lui». E dunque Renzi era, ed è, un accentratore per diffidenza. Lo era allora quando indossava i pantaloncini da lupetto, e lo è oggi che a trentotto anni prova a scalare il partito democratico e nientemeno che Palazzo Chigi, la presidenza del consiglio dei ministri, il potere vero. L’uomo che vuole spazzare via la nomenclatura ex diessina, il giovane leader riformista che si ispira a Tony Blair, il ragazzo che vorrebbe fare il capo del governo di un paese grande e inguaiato come l’Italia non ha mai costruito attorno a sé una squadra di collaboratori all’altezza della sfida, ma al contrario, negli ultimi anni, ha allontanato con una certa sistematicità tutte le figure che, all’interno della sua corte, capaci o incapaci che fossero, dimostravano un eccesso d’indipendenza o che, forse, avevano il difetto di dirgli esattamente cosa pensavano."
"Non c’è senatore americano, candidato alla Casa bianca, governatore di stato, che non abbia attorno a sé una squadra di uomini pronti a spiegargli cosa leggere, cosa dire e soprattutto come dirlo. Per governare serve cultura e se uno la cultura non ce l’ha, deve almeno compensare con quella degli altri. Molti uomini politici di grande successo e di grande intuito, come Barack Obama e come Bill Clinton, forse non ce l’avrebbero mai fatta senza quei professionisti del pensiero e della propaganda che George Clooney ha raccontato in un bel film del 2011, le Idi di marzo. Il protagonista del film, il genio dell’immagine, si rivolge al suo assistito, al suo cliente, al politico dotato di fiuto, d’intelligenza, di spirito persino, ma non di cultura: «Svegliati cazzo, questo è un gioco duro, non perdona... non puoi sbagliare perchè sei fuori. Subito!».
“Negli anni duemila il neoconservatorismo, che è stato intelligenza e forte vento ideologico, si è rafforzato, è cresciuto e si è stretto attorno al presidente George W. Bush che forse orecchiava soltanto i neocon Paul Wolfowitz e Daniel Pipes, che probabilmente di libri nella sua vita ne aveva letti davvero pochi, ma che pure si faceva orientare e con successo da consiglieri quadrati come Donald Rumsfeld e dalle teorie dei grandi pensatoi d’America, l’American Enterprise Institute, ilProject for the New American Century, e poi dalle riviste toste e colte come Commentary e Weekly Standard.”
"George W. Bush non era un uomo di grande cultura, anzi secondo i suoi detrattori il presidente degli Stati Uniti era un texano ignorante, un cowboy, un bovaro laureato, e infatti, non per niente, alla Casa Bianca, e anche prima, si trovava circondato dei migliori intellettuali e scrittori di discorsi, e politologi, e professori, ed esperti di comunicazione offerti dal mercato."
"Il dibattito sul fatto che i giornalisti possono, o devono, competere con i social media ci impone di tornare alle origini e chiederci: Che cosa è cambiato per i giornalisti all’indomani della copertura dell’attacco alla maratona di Boston? La risposta: niente, tranne il tempismo e il tempismo è tutto."
Legge Severino, già 37 i decaduti. Ma per il Pdl è incostituzionale solo per B. Sono 17 i consiglieri regionali (più 20 tra provinciali e comunali) che hanno dovuto lasciare lo scranno e la vita politica a seguito di decreti firmati dal premier applicando la norma che è ormai l’incubo del suo principale alleato di governo. Nessuno ha preteso di salvarli in nome della loro agibilità politica, dell'incostituzionalità e della illegittima retroattività della 235. Ecco chi sono!
Quali sono le regole che si applicano alle offerte di capitali on-line? Le offerte on-line di strumenti finanziari emessi da start-up innovative sono offerte “speciali”. Ad esse infatti si applicano le regole stabilite dalla legge e dalla Consob: ad esempio è importante sapere che non è pubblicato un prospetto, ma una scheda informativa (non approvata dalla Consob) che deve essere pubblicata sul portale e redatta secondo il modello stabilito dalla stessa Autorità.
SOLITE MINACCE DI CRISI - “Oggi abbiamo provato a immaginarci redattori di un Post fatto, che so – in Germania, in Belgio, in Delaware – che scorrano le prime pagine italiane per capire cosa succede alla politica italiana. Se usassimo lo stesso criterio e lo stesso giudizio, concluderemmo che sta per cadere o il governo, o il rischio è serio. Lo avremmo concluso tre mesi fa, e due mesi fa, e un mese fa, e una settimana fa, e sei giorni fa, e cinque, e quattro, tre, due, e ieri e oggi. E domani, naturalmente. Invece no: a un certo punto ci saremmo resi conto che il metro adottato con i media degli altri paesi – se una possibilità è sostenuta con molta forza, ci sono buone probabilità che si realizzi, o che qualcosa sia successo – in Italia non vale. E probabilmente se ne sono resi conto davvero, in Germania, in Belgio, in Delaware: infatti l’imminente caduta del governo italiano non trova spazio da nessuna parte sui giornali locali. Hanno scritto della condanna di Berlusconi e poi sono entrati – come diciamo di certe notizie al Post – in modalità “chiamateci quando avete finito”. Ci hanno preso le misure.”
sabato 24 agosto 2013
Social media has revolutionized corporate communications, rapidly changing the way that public relations campaigns or programs are distributed and measured. Rather than the traditional method of pure output, social media has forced corporate communications to shift to a dialogue in which the stakeholders, and not just the companies, have power over the message.
www.elon.edu/docs/e.../communications/.../02MatthewsEJSpring10.pdf
"The New York Times has launched a channel on IFTT"
Stefano Rocca: Stefano Rocca: "The New York Times has launched a ...: Stefano Rocca: "The New York Times has launched a channel on IFTT... : http://www.journalism.co.uk/news/new-york-times-launches-ifttt-c...
"Dopo vent’anni di berlusconismo, uno degli effetti più evidenti di questa lunga stagione «televisiva» è giusto il diffondersi dell’idea che tutto corrisponda a un «evento», a un appuntamento imperdibile nel palinsesto del tempo, a una svolta del destino premiata dallo share. È uno schema antropologico culturale (oddio, culturale?) cui «la sentenza» pare attagliarsi alla perfezione. Essa non viene considerata l’esito fisiologico di una vicenda giudiziaria, bensì un’epifania del futuro che – ancora una volta – molti italiani s’attendono dai magistrati. Eppure Mani Pulite, a partire dal 1992, debellò una parte delle classi dirigenti e interi partiti della Prima Repubblica, senza cancellare la corruzione e la concussione sempre in agguato nelle relazioni fra economia, società e politica. Fa nulla. Dai giudici si brama una rigenerazione, una palingenesi, un cambio di stagione; ovvero, nel caso degli italiani filo-berlusconiani, si teme un disastro, una distruzione, un lutto «senza appello» riservato a «color che son sospesi» come Virgilio prima d’incontrare Beatrice nell’Inferno dantesco. L’attesa è divenuta un paradigma nazionale, è il modello, il formato, il carattere di un Paese immobile, quasi alla Beckett nel coltivare la sfiducia verso l’azione, la fantasia, il coraggio. Vladimiro ed Estragone nel celebre testo del drammaturgo irlandese si lamentano e litigano, però sono dipendenti l’uno dall’altro, nell’attesa dell’invisibile Godot. Un nonsenso sublime, un teatro dell’assurdo che in Italia – culla della commedia dell’arte – assume spesso tonalità tragicomiche. Se Berlusconi oggi fosse condannato per frode fiscale nella compravendita dei diritti televisivi Fininvest, ciò corrisponderebbe davvero a un verdetto sulla sua azione politica? C’è chi lo crede e tende a coinvolgere in tale presunta cesura netta col passato anche gli elettori di Berlusconi, i quali col senno di poi dovrebbero pentirsi dei voti concessigli. Mah. È più plausibile che l’aureola del «martire» delle «toghe rosse» intorno al capo del capo finisca per giovare al centro-destra."
Berlusconi, terminato il supervertice ad Arcore. Alfano: “Decadenza impensabile”. Falchi e colombe si sono confrontati sulla linea da tenere. L'ala ministeriale, con Alfano e Lupi, preme perché il Cavaliere accetti la sentenza Mediaset senza strappi politici. D'accordo i legali e i figli maggiori, preoccupati anche di contraccolpi sul gruppo Fininvest. La pena alternativa potrebbe permettere al leader Pdl di frequentare il Senato. I falchi tentati dalle elezioni, sull'onda dei sondaggi favorevoli.
«L’intera massa delle rappresentazioni, dei concetti che abbiamo avuto fino ad ora, le catene del mondo, si sono dissolte e sprofondano come un’immagine di sogno» Del passato restano tracce sbiadite e il futuro si manifesta come inconsapevole aspirazione al nuovo, « sentimento d’ignoto ». 2Per avanzare, occorre diventare consapevoli dei condizionamenti caduti, delle « catene del mondo », guardare in faccia l’“assoluta devastazione », ripercorrere le tappe del percorso attraversato, soffermandosi in ciascuna di esse. Questo è necessario per diventare contemporanei di se stessi, per poter contemplare la figura del nuovo mondo che sorge nel « sapere assoluto », ab-solutus, sciolto da ogni condizionamento, libero da quelle « catene » del passato che ancora imprigionano gli uomini nelle rappresentazioni, nei concetti e negli atteggiamenti etici di fatto indeboliti e scomparsi.
Remo Bodei "commenta" un passo di Hegel
«L’intera massa delle rappresentazioni, dei concetti che abbiamo avuto fino ad ora, le catene del mondo, si sono dissolte e sprofondano come un’immagine di sogno»
Friedrich Hegel, Università di Jena, 18 Settembre 1806
F35, tre su dieci sono a rischio decollo. Altri 700 milioni volano dalla finestra. L'operatività dei nuovi caccia ridotta da difetti, manutenzione ed eccessivi costi di gestione. Per gli esperti dell'Istituto Affari Internazionali il parco funzionante potrebbe non superare il 75%. Ma noi li compriamo tutti, nella speranza di diventare meccanici ufficiali di un progetto fallato fin dal collaudo. Ma prima ci tocca spendere.
The Russian economy now has an opportunity to harness the unique heritage of the communist empire with modern ideas and solutions. In contrast to southern Europe, Russia has long learned to live within its means, making it better equipped to cope with the economic crisis than its Western neighbors.
LA CATEGORIA DEL NUOVO (vedi post precedenti) - “Se pensiamo al viaggio romantico dell’eroe che parte da un punto per arrivare in un altro punto nel futuro in cui il mondo è cambiato e lui stesso è cambiato, appare chiaro che lo spirito della serie è invece quello di poter riprodurre in maniera infinita le avventure di un eroe che è sempre uguale a sé stesso nel medesimo spazio temporale. Nessuna via di fuga, nessuna vittoria, nessuna redenzione. A questo punto se è vero che noi siamo quello che scriviamo e raccontiamo, non possiamo non definirci come una civiltà alla fine della propria storia. Perché se il tempo presente ha inglobato passato e futuro divenendo un accadimento circolare e narcisistico che esclude la possibilità che ci sia un prima e un dopo, allora non c’è possibilità per l’essere umano di cambiare la propria condizione. Una civiltà che si ritiene, o a cui viene ripetuto, di essere la migliore, a cui viene ripetuto di vivere già nel migliore dei mondi possibili, è in ultima istanza una civiltà che non si può permettere di avere a che fare con una categoria temporale e di pensiero rivoluzionaria e pericolosa come il futuro. L’Occidente odierno necessita di una categoria più tranquillizzante e più addomesticabile come il nuovo. Così come gli occidentali di oggi si potrebbero definire addomesticati a loro stessi.”
"Se può essere fastidioso pensare [all’] Obama del gennaio 2009 [il “nuovo”, categoria “commerciale”] come all’ultimo forno a microonde lanciato sul mercato, Baricco e Salmon, analogamente, dimostrano la scomparsa del futuro e l’avvento del nuovo attraverso l’analisi della forma di narrazione delle serie televisive e cioè le narrazioni di più grande successo che oggi esistano in Occidente. Non è casuale il fatto che l’invenzione e lo sviluppo massimo di questa forma narrativa sia statunitense; ovverosia di coloro che pretendono di essere alla guida del mondo. Pensiamo ora alla serie di maggior successo quali Dr. House, Lost o C.S.I: queste non hanno un fine. Nell’analizzarle non è possibile focalizzare il perché di quello che accade e difficilmente è possibile rispondere a quando e per quanto tempo questo accada. In altre parole le serie televisive appaiono come piccoli mondi in una dimensione temporale immobile nel presente al cui interno si sviluppa un divenire continuo e sempre uguale a sé stesso. Manca la finalità, lo scopo di tutto questo."
"È accaduto che, incapaci di progettare il futuro, la nostra civiltà l’ha simulato attraverso la categoria del nuovo. E il nuovo per definizione non produce nulla di radicalmente diverso dal presente o dal passato: è, come sappiamo, un categoria “commerciale”. Obama, nella sua prima campagna per le presidenziali, ne fu un esempio. La Repubblica usciva il giorno del Suo insediamento, titolando “il mondo è cambiato”. La percezione era quella della venuta di un messia col compito di traghettare il suo Paese e l’Occidente tutto verso un avvenire migliore. Quello che si osservava da un attenta lettura del suo programma politico era però in buona sostanza un contenitore di importanti rivisitazioni di concetti e idee che avevano ben poco a che fare con il futuro. Nulla di drasticamente e radicalmente differente dal passato."
"Ai nostri giorni il futuro è tendenzialmente usato come una sorta di spazio indefinito dove rinviare il maggior numero di problemi non risolvibili nel presente, ne sono un esempio le scorie prodotte dalle centrali atomiche, i debiti dei nostri Paesi o più semplicemente i mutui delle nostre famiglie. Se torniamo per un attimo a John Stuart Mill (1806-1873), intuiamo che le categorie di pensiero costitutive dell’idea di futuro, ovverosia la progettualità e il progresso, sono pressoché decadute."
"Quando parliamo di un Occidente in crisi, parliamo innanzitutto di una civiltà che ha perso la propria finalità: il futuro. Nella culla dell’illuminismo, in cui è nato il nostro sistema di pensiero, la concezione del tempo era lineare e orientata ad un obiettivo; nel modernismo il tempo è progresso, è miglioramento, è il luogo dell’ottimismo storico in cui ciò che segue è comunque migliore di ciò che precede. Scriveva Mill nel 1843: “Io credo invero che la tendenza generale sia e continui ad essere, salvo eccezioni occasionali e temporanee, di miglioramento, cioè di tendenza verso uno stato migliore e più felice. Tuttavia questa non è una questione del metodo della scienza sociale, ma un teorema della scienza stessa”.
"Il signor Jones, della Fattoria Padronale, serrò a chiave il pollaio per la notte, ma, ubriaco com'era, scordò di chiudere le finestrelle. Nel cerchio di luce della sua lanterna che danzava da una parte all'altra attraversò barcollando il cortile, diede un calcio alla porta retrostante la casa, da un bariletto nel retrocucina spillò un ultimo bicchiere di birra, poi si avviò su, verso il letto, dove la signora Jones già stava russando."
George Orwell "La fattoria degli animali"
"È tutto scritto “su carta legale”, l’indice è pubblico e ufficiale, e mostra dalla prima all’ultima riga la distanza e il gap tra il nostro sistema paese e il mondo del web, della rete, del digitale, e in senso più ampio mostra quanto “il vecchio” (imprese, imprenditori, politici, personale amministrativo) siano impegnati a difendere se stessi e le proprie nicchie di potere e fatturato nel timore dei giovani, del nuovo e delle nuove competenze e tecnologie."
IL SUPERPORCELLUM «D'improvviso il Nipote dello Zio si è ricordato della legge elettorale nel timore di perdere le prossime elezioni e su suggerimento di Violante sta valutando un premio di maggioranza da assegnare con un ballottaggio tra i due candidati premier piu' votati». Una ipotesi che per Grillo significherebbe «un presidenzialismo con il trucco, un super porcellum».
venerdì 23 agosto 2013
IL CROWDFUNDING - Una spinta alla crescita delle start up innovative arriverà sicuramente anche dallo sviluppo del c.d. equity crowdfunding ovvero della possibilità di raccogliere capitale di rischio attraverso portali online. Si tratta di una novità assoluta che rende possibile l’investimento nelle start up di piccole somme di denaro ottenendo in cambio azioni di quel progetto imprenditoriale. Una possibilità, prima limitata agli investitori professionali che ora viene aperta al grande pubblico dei risparmiatori italiani dal Decreto Crescita 2.0. L’obiettivo è quello di favorire la partecipazione di un elevato numero di soggetti al finanziamento di una start up, attraverso piattaforme online specializzate per raccogliere il capitale.
"La mancata conservazione nel tempo delle risorse digitali comporta almeno tre rischi, tutti piuttosto seri: la privatizzazione, la manipolazione delle fonti, la non verificabilità delle citazioni. In particolare nelle pubbliche amministrazioni, per siti Web di organi governativi, di Ministeri e governi locali, le conseguenze sono preoccupanti."
"È il Pd o il Pdl a ritrovarsi con un leader condannato definitivamente per frode fiscale (cioè per avere creato fondi neri all'estero, sottraendoli al fisco, per più di 270 milioni di euro)? È il Pd o il Pdl a pretendere che questo suo leader fuorilegge ottenga, non si sa bene sulla base di quali principi e perfino di quale logica, una specie di salvacondotto che gli consenta di continuare a fare politica?'".
"I social media, poi, possono essere un efficace canale per la controinformazione, ma presentano anche aspetti inquietanti: permettono infatti, a differenza dei media tradizionali, una crescente capacità di controllo sugli utenti. Questo non significa che i social network siano necessariamente un mostruoso stratagemma inventato dal Potere per controllarci. Esse rappresentano piuttosto, secondo una ricostruzione che Fausto Colombo attinge a Michel Foucault (in particolare a Sorvegliare e punire), l’esito naturale dell’evoluzione del rapporto tra individuo e società, caratterizzato dal passaggio dal concetto di sovranità, tipico dell’Ancién Regime, a quello di autodisciplina, che invece contraddistingue la modernità. Il web si presta quindi a diventare il luogo del controllo statale e sociale (ma anche da parte delle Net Corporation) nei confronti dell’individuo, proprio come nel Panopticon immaginato da Bentham. Un carcere tanto più efficace in quanto ognuno ha la consapevolezza di poter essere osservato in qualsiasi momento, a prescindere dal fatto che questo accada nella realtà. Una Surveillance diffusa – o interveillance, usando un termine proposto dall’autore – in cui tutti sono a loro volta sia controllori sia controllati, e che fa sì che a volte internet possa diventare il canale della manipolazione, piuttosto che della collaborazione e della ricerca della verità."
I memi digitali sono contenuti virali in grado di monopolizzare l’attenzione degli utenti sul web. Un video, un disegno, una foto diventa meme (termine coniato nel 1976 dal biologo Richard Dawkins ne Il gene egoista per indicare un’entità di informazione replicabile) quando la sua «replicabilità», che dipende dalla capacità di suscitare un’emozione, è massima. (Federica Colonna, Corriere, 18 dicembre 2011, La Lettura, p. 9)
START UP - Le agevolazioni fiscali per gli investitori. Non solo gli investitori istituzionali ma anche le imprese e i cittadini possono giocare un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle start up innovative. Tali soggetti, infatti, hanno la disponibilità di risorse finanziarie che potrebbero essere veicolate per capitalizzare l’ecosistema delle start up. Consapevole di ciò, il legislatore ha ideato alcuni strumenti di natura fiscale, volti a incoraggiare l’investimento, sia diretto e che indiretto, da parte dei privati nelle start up innovative.
Obama lanza un plan para contener la escalada de tasas universitarias - El presidente de Estados Unidos, Barack Obama, anunció este jueves una ambiciosa propuesta para favorecer el acceso a la formación superior e intentar reducir el coste de las matrículas universitarias, cuyo imparable aumento —y con él, el de la deuda estudiantil— han dado lugar a lo que muchos han llamado una burbuja educativa. La iniciativa contempla una revolución del sistema de valoración de las universidades, en el que la clasificación que hace la administración de los campus (una especie deranking) se basará en el coste de las matrículas, el éxito académico de los estudiantes, la refinanciación de la deuda universitaria, la situación económica de los alumnos o la innovación tecnológica aplicada a la enseñanza.
Cos’è il Venture Capital? È l’apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l’avvio o la crescita di un’impresa in settori a elevato potenziale di sviluppo. Il Venture Capitalist ha come obiettivo quello di guadagnare investendo laddove altre istituzioni non possono o vogliono investire a causa del rischio elevato.
"Il problema delle start up innovative è che nelle fasi iniziali producono elevate uscite finanziarie non ripagate da adeguati flussi finanziari in entrata. I fabbisogni finanziari sono elevati e anche difficili da prevedere. Da qui nasce la necessità di poter contare su una base finanziaria stabile grazie all’investimento a titolo di capitale di rischio, che consenta all’imprenditore di concentrarsi senza patemi d’animo su quelle attività che sono strategiche per lo sviluppo dell’impresa."
START UP - Il "capitale di rischio". Una volta determinato l’ammontare di capitale di cui avete bisogno, la successiva questione che dovete affrontare è dove trovarlo. Una start up innovativa per crescere ha bisogno soprattutto di capitale di rischio o capitale paziente. Il capitale paziente è fondamentale perché in fase di start up è molto difficile che l’impresa sia in grado di produrre flussi di cassa da destinare al rimborso dei finanziamenti a titolo di debito.
Bezos built Amazon, the world’s most powerful ecommerce platform, to give people an online alternative to purchasing goods and services in brick and mortar stores. He made Amazon’s cloud computing platform available to other companies so they could free themselves from on-premise datacenter cost and time constraints. And he delivered the Kindle reader so people would have a new way to shop for, download, and read content. Today, for example, you can buy almost any kind of content you want from Amazon with a Kindle – even a subscription to the Washington Post. While Jeff Bezos may have a crystal ball into the next era of content distribution, technology, it seems, will always stay a step ahead of present laws. This will be true as long as rebel entrepreneurs such as Shawn Fanning and visionaries and business titans such as Jeff Bezos push technology to its limits. That’s what Bezos and other tech visionaries do – they push limits and boundaries. Along the way, they create business and legal issues that never existed before because no one could have foreseen the unintended consequences of their inventions. That’s what makes the legal profession a challenge and that’s what makes it fun. So while I can’t predict exactly what Jeff Bezos will do with the Washington Post, I am sure it will be yet another defining moment in the history of this venerable brand. Disclosure: Jeff Bezos is an investor in Business Insider through his personal investment company Bezos Expeditions.
“It is true that the Graham family era of the Post is over. Donald Graham, CEO of the Washington Post Company, said they… "decided to sell only after years of familiar newspaper-industry challenges made us wonder if there might be another owner who would be better for the Post." But the beginning of the new age probably was back in 1999 when Napster and other companies pioneered peer-to-peer file sharing in the music industry. You may recall that Napster, started by computer programmer and entrepreneur bad boy Shawn Fanning, was shut down in 2001 after an unsuccessful appeal of a court order. The service was deemed a platform enabling the illegal sharing of copyrighted material. Key in this case is that the technology was not illegal. The illegal part was the sharing of content violating basic ownership, digital rights and copyright laws. The ruling underscored the fact that even in the Internet age content is king. Since Napster, many legal battles have been fought, and the rules for sharing content now have been established. And as with many communications clients I have had over the years, the court has decided – as it did in the Napster case – that what matters more is what you deliver and who owns it, not how you deliver it – whether over wire, fiber, undersea, terrestrial microwave, satellite, or a combination of all of these. Reflecting back on Napster, and returning to the recent Washington Post deal, it’s clear that Jeff Bezos paid a premium price for the content and the brand – not the distribution platform of a daily printed newspaper. That would follow a pattern he has established in his amazingly successful business career so far.”
"Come nasca e come si diffonda la storia del giudice a Berlino è faccenda complessa. Se andate su Internet vedrete che tutti i siti attribuiscono la frase a Brecht, ma nessuno dice da quale opera. Comunque la cosa è irrilevante perché in tal caso Brecht avrebbe semplicemente citato una vecchia vicenda. I bambini tedeschi hanno sempre trovato l'aneddoto nei loro libri di lettura, della faccenda si erano occupati vari scrittori sin dal Settecento e nel 1958 Peter Hacks aveva scritto un dramma ("Der Müller von Sanssouci"), di ispirazione marxista, dicendo che era stato ispirato da Brecht, ma senza precisare in qual modo. Se proprio volete avere un resoconto di quel celebre processo, che non è per nulla leggenda, come molti siti di Internet, mendaci per natura, dicono, dovreste ricuperare un vetusto libro di Emilio Broglio, "Il Regno di Federico di Prussia, detto il Grande", Roma, 1880, con tutti i gradi di giudizio seguiti per filo e per segno. Riassumendo, non lontano dal celebre castello di Sanssouci a Potsdam, il mugnaio Arnold non può più pagare le tasse al conte di Schmettau perché il barone von Gersdof aveva deviato certe acque per interessi suoi e il mulino di Arnold non poteva più funzionare. Schmettau trascina Arnold davanti a un giudice locale, che condanna il mugnaio a perdere il mulino. Ma Arnold non si rassegna e riesce a portare la sua questione sino al tribunale di Berlino. Qui all'inizio alcuni giudici si pronunciano ancora contro di lui ma alla fine Federico il Grande, esaminando gli atti e vedendo che il poveretto era vittima di una palese ingiustizia, non solo lo reintegra nei suoi diritti ma manda in fortezza per un anno i giudici felloni. Non è proprio un apologo sulla separazione dei poteri, diventa una leggenda sul senso di equità di un despota illuminato, ma il "ci sarà pure un giudice a Berlino" è rimasto da allora come espressione di speranza nell'imparzialità della giustizia."
'Ci deve pur essere un giudice a Berlino' è espressione che, anche quando se ne ignora l'origine, molti usano per dire che ci deve essere una giustizia da qualche parte. Il detto è così diffuso che l'aveva citato anche Berlusconi (noto estimatore delle magistrature), quando nel gennaio 2011 aveva visitato la signora Merkel con la curiosa idea di interessarla ai suoi guai giudiziari. La signora Merkel (con un tratto di humour che una volta avremmo definito all'inglese - ma anche i popoli si evolvono) gli aveva fatto osservare che i giudici ai quali lui pensava non erano a Berlino ma a Karlsruhe, nella Corte Costituzionale, e a Lipsia nella Corte di Giustizia. Non potendo girare per tutte le città tedesche a cercare soddisfazione, Berlusconi se n'era tornato a casa coi pifferi di Hamelin nel sacco, ma aveva continuato a ignorare che, senza fare dispendiosi viaggi all'estero, si sarebbero potuti trovare giudici corretti (e non corruttibili) anche a Roma.
ALDO CAZZULLO - “In morte di Emilio Colombo, mi piace ricordare il comizio con cui si gettò nella sua ultima campagna elettorale, nel 2001 per Democrazia europea, il partito del suo storico rivale Andreotti. Cominciò che c’era il sole, finì che nevicava. Un periodare forbito, pieno, da retore latino. Poi si andò a casa sua, dov’era accudito dalle sorelle, in via Pretoria, nella parte alta di Potenza. Le teste canute, le porcellane, le madonne, la fotocopia di un ritratto lusinghiero di Montanelli, le cortesie di altri tempi: uno spaccato della vecchia DC. Certo, poi venne fuori che tirava da sempre cocaina. Ma quando, in un primo tempo, fu incolpata la scorta, lui intervenne per dire: il responsabile sono io. Non tutti l’avrebbero fatto, forse quasi nessuno.”
“Cyber war“, “guerra cibernetica”.., I governi e le forze armate di tutto il mondo lottano per controllare lo spazio digitale per difendere i propri territori (virtuali) e attaccare quelli rivali. Il cyberspace è anarchico e gli “incidenti” abbracciano un ampio spettro in cui si confondono atti di protesta e di criminalità fino a tentativi di invadere la sovranità statale altrui. Finora la critica mediatica e giuridica nei loro confronti non si è mai palesata in maniera eccessiva tale da considerarli “atti di guerra”. Forse perché non si vede alcuna morte o violenza fisica?
Declino dell'italiano nelle case USA - Negli Stati Uniti, crogiolo di culture, la varietà linguistica aumenta, ma la lingua italiana perde popolarità. Quella tricolore è una minoranza linguistica in via d’estinzione. In tre decenni, i residenti che dichiarano di parlare italiano in casa sono più che dimezzati, passando da 1,6 milioni nel 1980 a 723mila nel 2011. La lingua come veicolo culturale perde dunque peso, mentre per contro la comunità italiana d’oltreoceano va migliorando le proprie chance di partecipazione alla vita civica.
"During the late 1980s and the late 1990s, the United States experienced two unprecedentedly long periods of sustained economic growth—the "seven fat years" and the " long boom." Yet from 1980 to 2005, more than 80 percentof total increase in Americans' income went to the top 1 percent. Economic growth was more sluggish in the aughts, but the decade saw productivity increase by about 20 percent. Yet virtually none of the increase translated into wage growth at middle and lower incomes, an outcome that left many economists scratching their heads."
"The Great Compression ended in the 1970s. Wages stagnated, inflation raged, and by the decade's end, income inequality had started to rise. Income inequality grew through the 1980s, slackened briefly at the end of the 1990s, and then resumed with a vengeance in the aughts. In his 2007 book The Conscience of a Liberal, the Nobel laureate, Princeton economist and New York Times columnist Paul Krugman labeled the post-1979 epoch the "Great Divergence."
Il lavoro di Isaiah Berlin smaschera quella duplicità che si annida nella storia del pensiero liberale, rivela il rischio del «monismo», e cioè dell’unilateralità e semplicità, inconsapevolmente etnocentrica, che si può nascondere, come è accaduto tante volte nella storia umana, dentro un’ideale di civiltà da esportare. La «civiltà liberale» non fa eccezione, pur essendo l’erede di una tradizione illuminata dalla tolleranza. Anche in suo nome si rischia di ripetere il vizio di tutti gli estremismi, e cioè quello di credere che per realizzare un mondo ideale si debbano rompere le uova, se no non si può fare l’omelette: e infatti se ne rompono molte di uova, ma l’omelette non si vede e si rinvia a tempi lunghissimi.
Il «monismo» è alla base di ogni estremismo ed è un vizio che attraversa tutta la storia del pensiero occidentale, da Platone fino a noi, e consiste nella illusione, quella della philosophia perennis, che vi sia una e una sola risposta vera per ciascuna delle domande che gli esseri umani si pongono in ogni campo, morale, politico, sociale, scientifico.
"C’è un numero finito di valori, che hanno però in comune qualche cosa, altrimenti non sarebbero umani e non potremmo capirci tra diversi come invece possiamo fare. Il pluralismo va tenuto distinto dal relativismo: i valori sono tanti e diversi ma oggettivi, sono parte della essenza dell’umanità, non sono creazioni arbitrarie della fantasia. E se il pluralismo è una prospettiva valida, e se il rispetto tra sistemi di valori che non sono necessariamente ostili è possibile, «allora la tolleranza e le conseguenze liberali seguiranno»."
giovedì 22 agosto 2013
"Se è vero che tutti i media, a cominciare da radio e televisione, nascono e vivono “sociali”, la particolarità del web 2.0 sta nel favorire interazioni partecipative, innescando dal basso comunicazioni orizzontali e multidirezionali, anziché verticali e unidirezionali. In questo senso è difficile limitare i social network all’ambito delle tecnologie comunicative: essi comportano potenzialmente un ripensamento degli schemi tradizionali di decisione, gestione e innovazione."
"La rete […] si basa su una tecnologia identificatoria che, a partire dall’indirizzo IP, permette la sorveglianza su ogni aspetto del comportamento degli utenti. I “Social Media” si basano sul concetto di condivisione: gli utenti si iscrivono proprio perché le proprie preferenze e comportamenti siano ben visibili e osservabili da una massa spesso indefinibile di altri utenti, benché – con ogni evidenza – l'estensione reale di questo possibile pubblico sembri sfuggire alla stragrande maggioranza degli utilizzatori."
"Da quando Edward Snowden ha iniziato a svelare i segreti di Prism, il gigantesco programma di spionaggio e schedatura messo in piedi dal governo degli Stati Uniti, il dibattito intorno alla privacy nella comunicazione attraverso il web, in particolare sui social network, si è di nuovo infiammato. In particolare il fatto che, secondo quanto rivelato dal Guardian lo scorso giugno, giganti come Apple, Google e Facebook abbiano collaborato attivamente con la Cia e l’Nsa, fornendogli dati sensibili e tracciati dell’attività degli utenti, sta contribuendo a sollevare il velo sull’enorme potere di cui oggi dispongono i gestori delle nuove piattaforme comunicative."
La riflessione classica sull’epilogo della vita non si è mai disgiunta da quella sulle strategie di “trascendenza della morte” (Bauman). Varie le forme di sopravvivenza nell’oltretomba: l’Ade umbratile, l’Isola dei Beati, il trasferimento in altre vite secondo la dottrina della metempsicosi; e soprattutto l’immortalità dell’anima, la quale tuttavia – è Seneca a dirlo – è minata da una duplice limitazione: la negazione della sopravvivenza individuale (Consolazione a Marcia 26, 7 “noi anime felici che abbiamo avuto in sorte l’eternità [...] nella distruzione del tutto [...] ci trasformeremo negli elementi primordiali”) e un certo agnosticismo che sembra oscurare le convinzioni stoiche circa origine e approdo celeste dell’anima (Epistola 121, 12 “che cosa sia l’anima, dove sia, come e da dove, lo ignoriamo”).
Centro studi "La permanenza del classico"
Agli occhi del corpo, propri dell’indagine empirica e condizionati dalle apparenze sensibili e fisiche, Platone sostituisce gli occhi dell’anima, che colgono la realtà sovrasensibile e metafisica. Per la traversata della vita, alla navigazione precaria affidata alle forze naturali dei venti, Platone sostituisce la “seconda navigazione” (99d deuteros plous) affidata alla certezza dei remi, vale a dire all’autonomia del logos dell’uomo. Per attingere quel “discorso divino” (85d logos theios), che Platone ipotizza ma non certifica, bisognerà attendere la rivelazione cristiana, dove – in una sorta di “terza navigazione” (Reale) – il “legno della croce di Cristo ci consente di attraversare il mare di questo secolo” (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni 2, 2).
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Empedocle (V sec. a.C.) -“Non esiste nascita né termine di morte maledetta per nessuno, fra tutti gli uomini mortali; ma solo questo esiste: aggregazione e disaggregazione di ciò che fu aggregato [...] questo gli uomini chiamano nascita e [...] misera morte” (frr. 8-9 Diels- Kranz)
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Compito del filosofo, ammoniva già Spinoza, non è né ridere né piangere, né sperare né temere, ma capire. E già la filosofia presocratica spiegava la morte come fenomeno naturale, sostituendo le parole “nascita” e “morte” con i concetti fisici di “aggregazione” (mixis) e “disaggregazione” (diallaxis) degli elementi.
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Seneca tragico – discostandosi dal codice filosofico stoico e avvicinandosi a quello epicureo – nel coro delle Troiane (“la tragedia più tragica di Seneca, perché non [...] solo la tragedia di un individuo, ma di un popolo”, Traina), nel timore che l’infelicità insopportabile di questa vita possa protrarsi anche dopo la morte, approda a un nichilismo apocalittico: “dopo la morte non c’è nulla, e la morte stessa è nulla (ipsaque mors nihil), ultimo traguardo di una corsa veloce. Chi spera, lasci ogni speranza, chi teme, ogni timore. Ci divora il tempo avido e il caos. La morte è indivisibile, attacca il corpo e non risparmia l’anima: l’Ade e il regno di Cerbero sono chiacchiere vane, favole senza senso, fole simili a un incubo” (vv. 397ss.).
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Nella percezione dei poeti, attenti al destino individuale, la morte si manifesta nel segno del due: male per gli uni, bene per gli altri. Per tutti, comunque, un fenomeno non-naturale, da contestare più che da accettare. L’Achille dell’Oltretomba omerico preferirebbe – così confessa al compagno d’un tempo Odisseo – “essere il bracciante di un padrone povero piuttosto che regnare sulle ombre dei morti” (Odissea 11, 487ss.): in sintonia con la concezione crepuscolare che Omero ha degli uomini “simili alle foglie” (Iliade 6, 146).
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Alla domanda “cos’è la morte” (mors quid est?), Seneca nell’Epistola 65 – adottando l’alternativa socratica enunciata da Platone (Apologia di Socrate 40c) – risponde: “o fine o passaggio” (aut finis aut transitus); ricapitolando, con questo dilemma, tutto il dibattito sul tema e riconducendolo a due concezioni contrapposte: da un lato quella materialistica di Democrito e di Epicuro per cui la morte era “la fine”, e dall’altro quella spiritualistica, variamente declinata, di Pitagora e Platone, Orfismo e Stoicismo, per cui la morte era “il passaggio” (o anche “il ritorno”, reditus) ad altra vita.
Centro studi "La permanenza del classico"
Facebook è il N°1 per i Quotidiani Online. Statista ha pubblicato qualche giorno fa un grafico di sintesi sul traffico generato dai diversi “social” per le principali fonti d’informazione online negli USA. Seppure con incidenze diverse, con “HuffPost US” in pole position, tutti i media presi in considerazione dall’analisi ricevono la stragrande maggioranza del traffico ai loro siti web da Facebook.
The new news business - For most of the 20th century, any list of America's wealthiest families would include quite a few publishers generally considered to be in the "news business": the Hearsts, the Pulitzers, the Sulzbergers, the Grahams, the Chandlers, the Coxes, the Knights, the Ridders, the Luces, the Bancrofts -- a tribute to the fabulous business model that once delivered the country its news. While many of those families remain wealthy today, their historic core businesses are in steep decline (or worse), and their position at the top of the wealth builders has long since been eclipsed by people with other names: Gates, Page and Brin and Schmidt, Zuckerberg, Bezos, Case, and Jobs -- builders of digital platforms that, while not specifically targeted at the "news business," have nonetheless severely disrupted it.
"The vast majority of U.S. adults read newspaper media content across a range of technology platforms, according to an analysis of the newest data on media usage from Scarborough Research. And that includes 59% of Americans age 18-24, the youngest cohort of adults, a group many are skeptical ever think about newspaper content."
FORTUNE -- Jeff Bezos, John Henry, and Warren Buffett are not investing in dying businesses. They don't do that. They are investing in assets poised for a rebound. Despite the recent spate of media last week about the spiraling of newspapers, there are a few facts for industry pundits to consider. Newspaper media comprised a $38.6 billion industry in 2012. While those revenues saw a 2% decline compared to 2011 revenues ($39.5 billion), we're also starting to see promising shifts in the newspaper business model: growing revenue streams across several categories -- some of which have only emerged in recent years. Just this past year, circulation revenue rose by 5% -- from $10 billion to $10.5 billion -- as digital subscriptions grew dramatically, marking the first gain in this category for the newspaper industry since 2003.
L'Italia deve puntare sulla fibra, Ibarra propone la società della rete. "Per colmare il ritardo dell'Italia nel digitale occorre puntare sulla rete in fibra. In questo senso l'ad di Wind, Maximo Ibarra, durante un intervento al Meeting di Cl a Rimini ha auspicato la costituzione di una società della rete in cui tutti gli operatori possano portare un contributo a determinate condizioni. [...] Questo è un investimento nazionale e non di un'unica azienda. E' un investimento completo da parte di tutti i protagonisti in modo da poter costruire un'infrastruttura degna di questo nome"
Come si combatte davvero “l’anarchia del web” - "Le leggi ci sono e si possono, lentamente, migliorare. Ma alla lunga la battaglia tra Tolleranza e Intolleranza, Equilibrio e Violenza, Ragione e Ricatto online la si vince su valori, argomenti, chiarezza, ideali. Il web non è arma del Male o Scudo del Bene: è il campo di battaglia tra Bene e Male, tra democrazia e populismo irrazionale. La repressione serve in casi estremi ma giorno dopo giorno ci serve una paziente opera di persuasione. "
Qatar takes over the world. This is Qatar: "a nation that has already spun natural resources into mind-blowing wealth and outsize global clout in just one generation -- and that now looks set to transform itself again. The pintsize power, contained on a peninsula that is smaller than Connecticut and juts out from Saudi Arabia into the Persian Gulf, is the world's leading exporter by far of liquefied natural gas, thanks to immense offshore reserves. As a result, the fewer than 250,000 native Qataris who make up the country's population -- grandchildren of pearl fishermen -- are now the world's richest people, with an average annual income of about $100,000. They are also the world's most brazen investors -- in property, art, television, sports, mining, and banking. They aggressively snapped up many of those assets at fire-sale prices in the wake of the Great Recession, a once-in-a-lifetime buying opportunity for countries, like Qatar, with cash to burn."
"Mentre la Casa Bianca, con realismo e saggezza, pone l’accento contro le frodi dei titoli e gli abusi degli strumenti finanziari, il Monopoly, gioco che da generazioni alfabetizza i giovani sui meccanismi del libero mercato, torna ad esaltare la turbo economia che ha aperto la crisi finanziaria 2008."
"La speculazione fa parte del sistema finanziario, come l’accentramento di capitale, come il commercio estero, come la fiscalità e le relazioni industriali. Il gioco economico, però, non è spesso quello della sopraffazione, ma della rendita, del flusso di cassa, della sostenibilità della struttura. "
"In Pink Brain Blue Brain, neuroscientist Lise Eliot turns that thinking on its head. Calling on years of exhaustive research and her own work in the field of neuroplasticity, Eliot argues that infant brains are so malleable that small differences at birth become amplified over time, as parents, teachers, peers—and the culture at large—unwittingly reinforce gender stereotypes. Children themselves exacerbate the differences by playing to their modest strengths. They constantly exercise those “ball-throwing” or “doll-cuddling” circuits, rarely straying from their comfort zones."
"I cittadini davano la responsabilità alla politica, accusandola di attaccamento al potere, malaffare e incompetenza. I partiti affermavano che il problema erano gli abitanti, un popolo senza senso civico e impossibile da governare. Le nuove generazioni mettevano sul banco degli imputati l’egoismo di quelle più mature, più interessate a difendere rendite e privilegi che a dar spazio ai giovani. Al contrario, le vecchie generazioni attribuivano i motivi della decadenza alla bassa responsabilità e allo scarso impegno delle nuove generazioni."
Pensioni d’oro - Come la mettiamo con l’ostacolo costituzionale dei diritti acquisiti? Lo strumento dei diritti acquisiti bocciato dalla Consulta è un altro problema e riguardava l’omogeneità di trattamento tra redditi pensionistici e redditi non pensionistici. Proprio perché la materia è complessa, piena di giurisprudenza, stiamo valutando soluzioni per avere un provvedimento che sia inattaccabile dal punto di vista costituzionale e da quello dell’equità.”
Cosa verrà modificato della riforma Fornero? “Con il decreto lavoro abbiamo operato degli aggiustamenti che mi pare vadano nella giusta direzione. D’altronde le imprese ci mettono del tempo per adeguarsi ad una riforma così complessa come quella dell’anno scorso. Sarebbe assolutamente sbagliato fare controriforme ogni anno perché la stabilità del mercato del lavoro dipende anche dalla stabilità della legislazione, cosicchè le imprese possano adattarsi ai nuovi strumenti.”
Avec 650 millions d'unités l'Afrique a dépassé les Etats-Unis et l'Europe en nombre de téléphones mobiles. Ça lui permet d'éviter les coûts et difficultés d'installation des lignes fixes. Les anglophones utilisent volontiers l'image de saute-mouton (leapfrog) qui donne une bonne idée de bond en avant.
“Twiplomacy” è la più impotante ricerca di questo tipo: mostra in quale misura i leader mondiali usino Twitter. Ai primi di luglio di quest’anno Burson-Marsteller ha analizzato 505 account governativi in 153 Paesi. I risultati indicano che il presidente statunitense @BarackObama è ancora il leader mondiale più seguito su Twitter con oltre 33 milioni di contatti. Tuttavia, mentre circa un terzo (148) di tutti i leader e i governi mondiali seguono Barack Obama, lui non è altrettanto interconnesso."
Lei lamenta il fatto che «in molti settori le nostre imprese sono troppo piccole per essere competitive». Ma l’ossatura imprenditoriale italiana è quasi esclusivamente strutturata in questo modo. Come potete intervenire per incentivare produttività, innovazione e occupazione? "In primo luogo interviene la crisi, che ha messo in difficoltà una serie di imprese offrendo nuove opportunità ad altre imprese per crescere. Accanto a questo abbiamo tre questioni fondamentali: il primo è il credito. Anche chi vuole espandersi ha il credit crunch che blocca gli sviluppi degli investimenti, per tale motivo la realizzazione del fondo di garanzia del credito per le pmi è uno strumento per aiutare le imprese a investire. Secondo aspetto: la necessità di creare contratti di rete orientati esportazioni e collaborazioni tra piccole e medie imprese per aiutarle ad andare all’estero. Il terzo aspetto mira, attraverso il decreto lavoro, a dare incentivi all’assunzione dei giovani che magari hanno capacità manageriali innovative che l’imprenditore non possiede, perché ha una certa età o non ha investito. Allora l'interesse, dimostrato attraverso un’indagine di Unioncamere su oltre 180.000 pmi che vogliono utilizzare incentivi per assumere i giovani, può essere un’opportunità per cambiare atteggiamento anche in termini di assetti proprietari e quindi in termini di collaborazione con altri soggetti."
"Quasi ad anticipare Zuckerberg, nell’intervista di copertina a «Business Week» Gates – che è tutto proteso verso la filantropia con la sua fondazione - ha dichiarato che non è con il Web che si combattono le malattie nei Paesi poveri. Anziché nuove iniziative, sarebbe più significativa un’adesione da parte di giganti come Facebook a quelle già esistenti."
WWW - "Per avere la fiducia degli utenti, presenti e futuri, serve un impegno più trasparente, verificabile, per la protezione dei dati e la «neutralità della Rete», cioè il principio secondo cui i dati su Internet vanno trattati come tutti uguali. Attualmente circa una persona su sette al mondo usa Facebook, che guadagna soprattutto dai ricavi pubblicitari. Ovvio che il suo amministratore delegato veda un’opportunità nell’allargare l’accesso ai quasi 5 miliardi che ancora mancano all’appello fondando l’iniziativa Internet.org con altre sei multinazionali. Da notare l’assenza dal progetto di giganti concorrenti come Google e Twitter, che portano avanti altre iniziative proprie, più o meno filantropiche, per crescere nel mondo. Gli affari sono affari. L’opportunità in continenti come Asia, Africa e America Latina è ovviamente enorme."
Che ne pensa del piano del Movimento 5 Stelle per il reddito di cittadinanza? "Il programma di inclusione sociale in cui c’è un reddito associato ad altre attività è una strada migliore del reddito di cittadinanza. Forme come quella proposta dal M5s possono spingere ad una riduzione dell’offerta di lavoro. Già in Italia lavorano relativamente poche persone, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una riduzione dell’offerta di lavoro. Servono progetti che attivino le persone, magari con la riforma dei servizi all’impiego e una struttura pubblica che orienti maggiormente a trovare lavoro. Rispetto allo slogan del reddito di cittadinanza, che è generale, per tutti e senza particolari condizioni, preferisco strumenti come quello da me citato e proposto anche dalle Acli e dalla Caritas. Questi sono progetti meno costosi e più realistici del reddito di cittadinanza."
«[Mark Zuckerberg] Di quale Internet parla?» chiede fra i tanti l’avvocato Marco Ciurcina, fellow del Centro Nexa per Internet & Società. Quella che permette una comunicazione libera e neutrale a costo bassissimo in tutto il globo, o quella controllata dalle aziende private, che su richiesta dei governi danno i nostri dati personali, o addirittura li vendono, senza rispettare i diritti degli utenti? «Il diritto a Internet è il diritto a un sistema di comunicazione col quale Facebook non c’entra niente» commenta Ciurcina. Facebook non ha mai smentito con chiarezza di aver dato accesso alla Nsa ai dati dei suoi utenti e quindi di aver partecipato allo scandalo «Datagate». Una figuraccia che non si cancella con belle parole come «diritti umani» e «accesso globale».
"Un massacre de grande ampleur au gaz toxique a été perpétré en Syrie, mercredi 21 août. Le nombre des victimes demeure incertain. Il s'élèverait, selon l'opposition syrienne, à plus de 1 300 morts. Les images de dizaines de vidéos montrent des cadavres alignés, des enfants qui agonisent en suffoquant, des hommes terrassés, la bouche ouverte, les yeux écarquillés, les bras et les jambes agités de convulsions. Nulle trace de blessure par balles ou par obus sur le corps des suppliciés."
"E’ bello che Mark Zuckerberg, il giovane plurimiliardario fondatore di Facebook, dichiari Internet «un diritto umano» e di voler contribuire alla sua diffusione in modo che ogni cittadino del Pianeta abbia accesso alla Rete globale. Dopotutto, è quello che dicono da sempre gli attivisti per le libertà digitali."
"Classrooms? Check. Boardrooms? Not so much. Women make up the majority of higher education students today – more than 60 percent of business school graduates are female – and they’re well-represented in the workforce. Still, they remain conspicuously absent from boardrooms and C-suites.”
Fiona Williams, Partner, Deloitte & Touche LLP
Quali sono i contenuti che caratterizzeranno la rinascita di Alleanza Nazionale? "Sovranità e unità nazionale, attenzione alle questioni sociali. Il rapporto con l'Europa, il rapporto tra Stato e Regioni. Per me la sovranità appartiene al popolo, per altri appartiene alle banche e alla grande finanza".
"Many CEOs who make gender diversity a priority—by setting aspirational goals for the proportion of women in leadership roles, insisting on diverse slates of candidates for senior positions, and developing mentoring and training programs—are frustrated. They and their companies spend time, money, and good intentions on efforts to build a more robust pipeline of upwardly mobile women, and then not much happens."
"L’Italia non è solo il paese della criminalità organizzata e dell’economia sommersa, del piccolo è bello e del fai-da-te, di una burocrazia soffocante e una giustizia poco efficiente, ma è il paese del “salotto buono”, inteso come un vizio nazionale, un sistema di relazioni che, con l’alibi della protezione dalle scalate straniere, ha impedito al nostro mondo industriale di rafforzarsi, per diventare più moderno, tecnologicamente avanzato e internazionale. In questi anni i principali giornali si sono dedicati più alla demolizione del mondo politico che alla critica di certi sistemi di potere, non meno vecchi e ingessati. Ora che quel mondo sembra stia finendo si spera che qualcuno festeggi."
"Il declino di «un sistema di potere basato su influenza e connessioni che ha tenuto insieme il mondo del business italiano per decenni». Quel capitalismo di relazione che consentiva a pochi, con piccole quote azionarie incrociate, di controllare giornali, banche, assicurazioni, telecomunicazioni. Il tramonto di Geronzi e l’arresto di “mister 5 per cento” Ligresti in questo senso sembrano segnare uno spartiacque simbolico tra il prima e il dopo. Mediobanca e Generali, cuore della galassia del Nord, si sono impegnate a eliminare gli investimenti incrociati e a focalizzarsi sul proprio business."
"Sui giornali stranieri “Salotto buono” non si traduce. Come “La dolce vita”. Ma, a differenza del titolo del film di Fellini, l’espressione “salotto buono” fuori dall’Italia non evoca esattamente un’età dell’oro. Ieri un’intera pagina del Financial Times celebrava il declino di «un sistema di potere basato su influenza e connessioni che ha tenuto insieme il mondo del business italiano per decenni».
mercoledì 21 agosto 2013
"...Ha giudicato follia la proposta di abolire l'Imu. Adesso, liquidato in modo spiccio il professor Mario Monti, Montezemolo chiede che si sostenga il governo Letta che deve abolire l'Imu e vede in Berlusconi il rifondatore dell'area liberale e moderna. Naturalmente a patto che non scateni "l'ultima ordalia contro le istituzioni e gli interessi del Paese".
"In base al Codice penale, è un detenuto in attesa di esecuzione della pena, che potrà scontare in carcere o ai domiciliari o, se ne farà richiesta, in affidamento ai servizi sociali. Inoltre, in base a una legge liberamente votata otto mesi fa da tutto il Parlamento italiano e anche da lui – la Severino del 31-12-2012 –, è ufficialmente decaduto dalla carica di parlamentare e non può ricandidarsi per i prossimi 6 anni, come tutti i condannati a più di 2 anni. Punto."
"Vent’anni fa il berlusconismo debuttò sull’onda di formule associative morbide: i Club della Libertà e i Circoli del Buongoverno, termini molto british, molto liberal, che sostituivano le vecchie e brusche denominazioni della politica (la sezione, la cellula, l’attivo di fabbrica) con parole a misura di “moderato”. Fu (anche) una piccola rivoluzione antropologica: dai jeans dell’attivismo d’antan al doppiopetto della nuova politica e al suo rassicurante vocabolario."
"La performance manageriale di Marina Berlusconi rimane avvolta nel mistero. Ieri Libero, descrivendo il team di cervelli pronti ad affiancarla in una discesa in campo data per certa, ha messo in testa alla lista Franco Currò, l’ex giornalista di Panorama che da anni la segue come un’ombra, dirigendo la comunicazione Fininvest e facendole da ghost-writer. Dunque la gestione manageriale del gruppo non è cosa sua. Le tv di Mediaset fanno capo a Confalonieri, punto. E la Mondadori è stata mandata avanti fino a pochi mesi fa dall’amministratore delegato Maurizio Costa, adesso ci pensa il successore Ernesto Mauri."
"Già nel 1994, all’indomani della discesa in campo del padre, Marina è con Confalonieri nel pacchetto di mischia che gestisce il gruppo, stante il dichiarato distacco di Silvio Berlusconi, e diventa subito vicepresidente. Facendo gavetta da padrona, Marina diventa rapidamente presidente della Mondadori (2003) e della Fininvest (2005), prima dei 40 anni. A queste gemme affianca poltrone prestigiose come quella nel cda di Mediobanca dove siede accanto a Jonella Ligresti, un’altra erede che si è fatta strada con i titoli azionari del padre anziché con i titoli di studio propri. La mitica legge del mercato prevede anche questi rimedi quando la meritocrazia non premierebbe gli eredi."
"Lei, come Angelino Alfano, il “quid” per diventare leader politico non ce l’ha. Ma un “quid” lo pretende. E così, orgogliosamente, nel giorno del suo quarantasettesimo compleanno ha affidato i suoi pensieri al Corriere della Sera. Che li ha riportati solennemente, senza virgolette, come fa solo con Giorgio Napolitano, così confondendo le idee al lettore che fatica a distinguere il Marina-pensiero dal Corriere-pensiero. E dice, nel titolo, “il mio posto è nelle aziende”, lasciando intendere che siamo davanti a una grande manager, una insomma che il suo “quid” ce l’ha, a differenza di Alfano, non nella politica ma come leader nell’economia, nella trincea del lavoro, come dice il papà. Fa sapere saggiamente che ritiene “difficile che le leadership politiche si possano improvvisare o trasmettere per via ereditaria”. E aggiunge: “Come nelle aziende: occorrono anni di dura gavetta e di apprendistato prima di poter essere in grado di aspirare a posizioni di vertice”. Come dire che lei la dura gavetta l’ha fatta, e lì c’è il suo “quid”.
Graeber (Occupy Wall Street): “Debito falso dovere morale, non va sempre pagato”. L'antropologo torna sul tema del suo ultimo best seller: "In Europa i governi dipingono l'austerità e la sofferenza sociale come sacrifici necessari. Ma la situazione è esplosiva: la nostra crisi assomiglia agli episodi di ingiustizia sociale che in passato hanno portato al crollo di intere civiltà"
Per far valere la sua linea “del rigore e delle riforme” sugli altri partner europei con argomenti solo in parte condivisi, la cancelliera parte da una certezza: in Europa non si può decidere nulla senza la Germania, tantomeno contro di essa. Questa affermazione suona antipatica, ma esprime non soltanto la realtà di fatto ma anche la sostanza stessa dell’Unione: discutere, dibattere, convincere, ma anche minacciare, ricattare. La cancelliera Merkel è maestra in questo, ma l’azione ferma e motivata dei partner e delle istituzioni europee sta gradualmente contrastando e modificando le sue rigidità.
"A well established and centuries old (West-) European cultural pattern is the ‘independent household’. People only establish a family household when they can support an independent nuclear family and household (including an own house, be it owned or rented). The crisis of course disabled many people to do this. What did this mean to the number of births in austerity countries (the Baltics, Ireland, Spain, Bulgaria, Greece)? "
"I big del comparto tecnologico uniti per portare Internet a quei cinque miliardi di persone che ancora non ce l'hanno. Una mossa che ha certo dei risvolti sociali importanti, ma le buone intenzioni che lastricano questa decisione malcelano anche la necessità di ampliare in fretta e il più possibile il mercato di riferimento di questi colossi del web."
E Renzi? Il Pd, in quanto partito, fatica ad accettare la figura leaderistica. Renzi è il meno peggio, ma non è Berlinguer e potrebbe essere destabilizzato dalla dirigenza. E Grillo? Da buon italiano, è riuscito a portare in Parlamento dei rappresentanti mediocri e imbarazzanti, come Crimi o Lombardi. Davvero non c’era niente di meglio? Grillo e Casaleggio lo hanno fatto apposta, perché nessuno li offuscasse. Come Berlusconi. Anche i Di Battista e le Marta Grande sono già finiti. Eppure lei passa per grillino. Per Grillo è tutto un problema di ego. Il male dell’Italia non è l’economia, ma l’egonomia. Con me Grillo ha chiuso quando non ha appoggiato Prodi al Quirinale, insistendo con Rodotà. Se la sua linea politica è quella di Bartali, ‘L’è tutto da rifare’, ero capace anch’io”.
Quindi Letta andrà avanti? Piace all’Eurozona ed è lei che decide. Dunque il governino Letta-Napo tocca tenerselo. Vige l’articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto. E chi ha i soldi è la Germania, che guida il branco. Come dicono i coatti romani, non puoi avere la siringa piena e la moglie drogata. La siringa piena ce l’hanno i falchi o le colombe? Nessuno di loro. Costruiscono castelli di sabbia che il mare porta via. I Verdini e le Santadechè non sono falchi, ma catafalchi. Appartengono anche loro all’età della lira. Sono già dentro i loculi, come Berlusconi. Il trapasso è per tutti. Anche per Alfano e Schifani? Dall’esclusione di Berlusconi guadagnerebbero spazio. Dopo il casino kazako, Alfano non vedrà più un ministero neanche in tivù. Sarà per sempre l’uomo senza quid. Lui come gli altri sono dipendenti, figure minori di un movimento liquido.
La nota di Napolitano non era così dura. Infatti non è stato lui a metterlo nel loculo, ma lo spread. Cos’è lo spread? Non è il termometro della salute economica di un paese, ma ciò che sancisce la differenza tra l’epoca della dittatura della lira e quella dell’euro. Oggi lo spread ci dice che Berlusconi è morto. Spieghi. Berlusconi si dimette a novembre 2011 non per il bene del paese, ma per salvarsi il culo. Mediaset perde in un giorno 12 punti. Letta, Confalonieri, Doris e i figli gli fanno capire che, se non si dimette, di lì a poco dovrà chiedere la legge Bacchelli. E lo spread? Nel momento delle dimissioni era a 575. Oggi è a 230: una cifra da paese normale, addirittura virtuoso. Eppure in Italia c’è il record del debito pubblico, la disoccupazione è alle stelle, le banche come Carige e MPS falliscono. Siamo prossimi al disastro , ma di colpo lo spread è guarito. Perché? Perché l’Europa ha deciso che Berlusconi è definitivamente il passato.
“Ogni estate la fabbrica del berlusconismo regalava abissi: bunga bunga, Apicella, Topolanek, bandana, Noemi, il vulcano che eruttava per gli ospiti. La fabbrica di cioccolato. Uno spettacolo unico, abietto, ignobile, unico al mondo”. E politicamente? Tragedia assoluta. Che ora è finita. Ora tutti i nodi, anzi i nudi, vengono al pettine. È il finale di Berlusconi. Rimarrà, ma dietro le quinte: come leader non c’è già più. Ormai non sa più dove sbattere la testa asfaltata e catramata."
D’Agostino: “B. deve capire che è finita. Ma a farlo fuori è stato lo spread” Intervista al direttore di Dagospia. Che già rimpiange il trapasso di Berlusconi: "Era uno spettacolo unico al mondo. Ma anche politicamente ora i nodi vengono al pettine". E sul futuro del Pdl non ha dubbi: "Con Marina la dinastia andrà avanti. Il suo 'ghostwriter' sarà Del Debbio, populista, furbo"
"Fastweb boom". La conversione analogica di Scaglia resta la più eclatante. Stava nel pacchetto di mischia di Omnitel in una squadra di grande avvenire: c’erano Francesco Caio, Vittorio Colao, Tommaso Pompei. Lasciò per andare a fare E.Biscom, con l’idea di usare le canaline dell’Aem, la municipalizzata elettrica milanese, per cablare la città con la fibra ottica. Lo aiutò il rapporto costruttivo con il city manager Stefano Parisi, che credeva talmente nell’operazione da sfidare prima le critiche di chi si chiedeva che cosa ci guadagnasse il Comune, e poi qualche voce malevola quando nel 2004 andò a fare l’amministratore delegato proprio di Fastweb. E.Biscom fu quotata in Borsa nel marzo 2000, al picco della bolla internet, a 160 euro per azione, e portò in cassa 1,6 miliardi di euro. Il titolo volò fino a 240 euro in poche settimane, poi precipitò. Nel 2007 (ormai era Fastweb) Swisscom l’ha comprata lanciando un’offerta pubblica di acquisto a 47 euro. Scaglia diventa così uno degli uomini più ricchi d’Italia e lancia a Londra Babelgum, portale video di qualità che non è mai decollato ed è stato chiuso. Anche perché nel frattempo sul capo sono arrivate le disgrazie giudiziarie, con la truffa Iva che ha coinvolto Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Quindi l’arresto, quasi un anno di custodia cautelare, le proteste d’innocenza e un lungo processo ancora in corso. Siamo fermi alle richieste dei pm: 7 anni di carcere per associazione a delinquere e altri reati. E infine La Perla. Intimo femminile e processo penale, tutto molto analogico. Sic transit gloria web."
"Durante la bolla della new economy sono accadute cose interessanti sul piano del progresso tecnologico, ma soprattutto è stato orchestrato un gigantesco passaggio di denaro – miliardi di euro – dalle tasche di molti a quelle di pochi. Ma quei soldi non sono andati a finanziare l’innovazione. Roberto Colaninno, che si autodefinì “ricchissimo” quando Telecom fu venduta alla Pirelli di Marco Tronchetti Provera nel luglio del 2001, ha messo i suoi capitali nell’Immsi (immobili), nella Piaggio (veicoli a due e tre ruote) e nell’Alitalia da salvare. Anche la parabola di John Elkann è interessante. Curò la nascita di Ciaoweb, il portale di casa Fiat, investendo centinaia di milioni di euro. Poi ne vendette una piccola quota alla Juventus (tutto in famiglia) per fare il prezzo: in base a quella transazione Ciaoweb venne valutato un miliardo di euro, e si preparava allo sbarco in Borsa. Ma era già l’estate del 2000, e l’attimo fuggente era fuggito. Il Nasdaq, la Borsa tecnologica di Wall Street, aveva cominciato a crollare a marzo 2000, la festa era finita, le tasche dei risparmiatori erano salve, Ciaoweb no. Tredici anni dopo Elkann punta al controllo della Rcs-Corriere della Sera con il 20 per cento delle azioni. È vero che il futuro dei giornali è sulla rete, ma il presente è ancora fatto di rotative, inchiostro e camioncini che viaggiano di notte con i pacchi dei giornali. Elkann è un altro folgorato sulla via dell’analogico, con la specialità di comandare con i soldi degli altri."
"La Fiat, alla vigilia del collasso, affidava al giovane nipote dell’Avvocato, John Elkann, l’avventura digitale del portale Ciao-web, con poderosi investimenti. Carlo DeBenedetti, che si era appena lasciato alle spalle la letterale distruzione dell’Olivetti, giocava le sue carte sul giovane Paolo Dal Pino, capo del portale Kataweb. La Telecom, appena scalata dalla “razza padana” di Roberto Colaninno, cavalcava la bolla del web attribuendo valori fantasiosi alla sua Tin.it. Poi c’erano i nuovi protagonisti: Renato Soru con la sua Tiscali, Paolo Ainio e Carlo Gualandri con Matrix, mamma del portale Virgilio, e Scaglia, appunto, con E.Biscom, progenitrice di Fastweb."
"The sell-off gripping emerging foreign exchange and equity markets this week has exposed an Asia that, despite amassing huge currency reserves and devising policies to insulate it from the kind of fund flight that triggered the Asian financial crisis in 1997 and 1998, has once again become susceptible to the rapid reversal of capital inflows."
"Da psichiatra, dovrei dire a tutti quelli che stanno facendo le vacanze, ma in realtà non le fanno perché non hanno una lira, tornate a casa e andate in piazza, andate a votare, togliete il potere a quello che dice che bisogna abbattere la magistratura perché non fa quello che vuole lui. Ma non lo farebbero, perché si mettono la maschera e dicono che gli va tutto benissimo”.
Masochismo nascosto, individualismo spietato, recita, fede nel miracolo. Siamo messi malissimo, professor Andreoli. “Proprio così. Nessuno psichiatra può salvare questo paziente che è l’Italia. Non posso nemmeno toglierti questi sintomi, perché senza ti sentiresti morto. Se ti togliessi la maschera ti vergogneresti, perché abbiamo perso la faccia dappertutto. Se ti togliessi la fede, ti vedresti meschino. Insomma, se trattassimo questo paziente secondo la ragione, secondo la psichiatria, lo metteremmo in una condizione che lo aggraverebbe. In conclusione, senza questi sintomi il popolo italiano non potrebbe che andare verso un suicidio di massa”. E allora? “Allora ci vorrebbe il manicomio. Ma siccome siamo tanti, l’unica considerazione è che il manicomio è l’Italia. E l’unico sano, che potrebbe essere lo psichiatra, visto da tutti questi malati è considerato matto”.
Terzo sintomo della malattia mentale degli italiani? “La recita”. La recita? “Aaaahhh, proprio così… noi non esistiamo se non parliamo. Noi esistiamo per quello che diciamo, non per quello che abbiamo fatto. Ecco la patologia della recita: l’italiano indossa la maschera e non sa più qual è il suo volto. Guarda uno spettacolo a teatro o un film, ma non gli basta. No, sta bene solo se recita, se diventa lui l’attore. Guarda il film e parla. Ah, che meraviglia: sto parlando, tutti mi dovete ascoltare. Ma li ha visti gli inglesi?”. Che fanno gli inglesi? “Non parlano mai. Invece noi parliamo anche quando ascoltiamo la musica, quando leggiamo il giornale. Mi permetta di ricordare uno che aveva capito benissimo gli italiani, che era Luigi Pirandello. Aveva capito la follia perché aveva una moglie malata di mente. Uno nessuno e centomila è una delle più grandi opere mai scritte ed è perfetta per comprendere la nostra malattia mentale”.
"Immagini dieci persone su una scialuppa, col mare agitato e il rischio di andare sotto. Ecco, invece di dire “cosa possiamo fare insieme noi dieci per salvarci?”, scatta l’io. Io faccio così, io posso nuotare, io me la cavo in questo modo… individualismo spietato, che al massimo si estende a un piccolissimo clan. Magari alla ragazza che sta insieme a te sulla scialuppa. All’amante più che alla moglie, forse a un amico. Quindi, quando parliamo di gruppo, in realtà parliamo di individualismo allargato”
"Il M5s deve restare alternativo anche al Pd, con il quale occorrerà fare i conti subito dopo che ci saremo tolti definitivamente dai piedi il Cavaliere e la sua ciurma di Cosca Italia. D’altra parte, sulla politica economica, sulla politica estera, su questioni come la Tav o gli F35 ecc. non mi pare che ci siano le condizioni minime per una intesa di governo. E dunque, non si tratta di fare un patto di legislatura o (peggio!) entrare al governo con il Pd. Molto semplicemente si tratta di fare questo: offrire al Pd la possibilità di mantenere un governo per sei mesi e poi votare, a due condizioni precise: 1. il blocco della riforma del 138 (che, oltretutto, non avrebbe senso nello spezzone di legislatura restante) e del connesso tema della “riforma della giustizia”; 2. l’intesa su una legge elettorale di impianto proporzionale, al massimo con un limitato premio di maggioranza (30-40 seggi alla Camera) : niente pasticci alla Violante, doppi turni, voti trasferibili, soglie di sbarramento e imbrogli vari. Questa non è una alleanza perché alleanza è un concetto molto più ampio, implica una piattaforma condivisa e molto articolata, che richiede necessariamente tempo, e piena e reciproca lealtà per tutta la durata del patto . Qui si tratta di fare solo un accordo provvisorio e parziale per ottenere una legge elettorale più decente con cui andare a votare."
"Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale, ha annunciato che prestissimo spedirà a tutte le Tv un suo videomessaggio. Dal momento che ha “gentilmente” deciso di annunciarlo in anticipo, questa volta nessuno potrà fingere di essere stato colto di sorpresa. L’Autorità di garanzia del settore, Agcom, avrà modo di ricordare le regole in materia, rammentando che non esiste obbligo alla trasmissione del messaggio, perché tale obbligo vale solo per la Rai e quando si tratti di messaggi di pubblica utilità e la richiesta arrivi dalle principali cariche istituzionali. Nel caso di Berlusconi si tratta, invece, di messaggi di “privata utilità” e che, peraltro, provengono da persona condannata in via definitiva, e, in questo caso, dovrebbero scattare le norme sui processi in tv, con tanto di obbligo di replica da parte dei soggetti eventualmente assenti; in questo caso i suoi giudici che già sono stati sottoposti ad un vero e proprio linciaggio politico e mediatico. Allo stesso modo i direttori dei Tg, pubblici e privati, avranno modo e tempo di avvertire il “lanciatore di videocassette” che non lo manderanno in onda e che valuteranno, se e quando, chiedere una intervista con tanto di domande e, possibilmente, di risposte, che, naturalmente, saranno accompagnate dalle immediate repliche di quanti saranno stati insultati dall’ex Cavaliere. Ovviamente resta il quesito di sempre: agli altri condannati in via definitiva, sarà mai consentito di spedire, magari dal carcere, una videocassetta e di vederla trasmessa? L’obiettivo é proprio questo: dimostrare che Berlusconi é diverso da chiunque altro e, come tale, sottratto al rispetto delle leggi e della Costituzione, a questo, anche, dovrà servire la videocassetta. Per questo è giusto ribellarsi a questa indecorosa pratica e continuare testardamente a difendere il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, e magari anche di fronte alle… Tv."
"On Wednesday, Facebook announced an effort aimed at drastically cutting the cost of delivering basic Internet services on mobile phones, particularly in developing countries, where Facebook and other tech companies need to find new users. Half a dozen of the world’s tech giants, including Samsung, Nokia, Qualcomm and Ericsson, have agreed to work with the company as partners on the initiative, which they call Internet.org."
Internet.org is a global partnership between technology leaders, nonprofits, local communities and experts who are working together to bring the internet to the two thirds of the world's population that doesn't have it. Sharing tools, resources and best practices, Internet.org partners will explore solutions in three major opportunity areas: affordability, efficiency and business models.
"La NSA travaille main dans la main avec la majorité des fournisseurs d'accès à Internet américains pour surveiller le flot de communications qui transitent entre les Etats-Unis et l'étranger. Ces données sont majoritairement collectées sur le territoire américain, et non dans les câbles internet transatlantiques comme affirmé précédemment. De plus, la NSA peut consulter le contenu des échanges, et non juste les métadonnées (qui a parlé à qui? quand? combien de temps? où?)."
L'università ora parta dalla ricerca - Dopo venti mesi di lavori, con l'esame di 184.920 contributi scientifici e l'impiego di circa 15.000 esperti, l'Anvur ha recentemente pubblicato il suo Rapporto sulla «valutazione della qualità della ricerca 2004-2010», relativa alle università italiane e altri enti di ricerca.
Earth overshoot day, oggi il mondo ha consumato tutte le risorse del 2013. Entro fine anno ne verranno usate più di quante possiamo permetterci, equivalenti a quelle di 1,5 pianeti terra. L'Italia consuma risorse ecologiche pari a 4 volte le capacità del suo territorio. E la Cina è la peggiore: da sola emette il 30% dei gas serra globali ed è responsabile della crescita del 75% delle emissioni di anidride carbonica.
"Roberto Colaninno era un manager stipendiato da Carlo De Benedetti, che gli affidò l’Olivetti morente. Prima la rianimò buttandola sulle telecomunicazioni, con Infostrada e Omnitel, poi la usò per scalare Telecom Italia a debito (subito scaricato sulla stessa Telecom), e con Lorenzo Pellicioli del gruppoDe Agostini orchestrò la famosa operazione Seat-Tin.it. La Seat, venduta pochi anni prima da Telecom, faceva le Pagine Gialle che erano negli anni 90 una macchina da soldi. Con l’idea che grazie al web gli elenchi telefonici sarebbero diventati un potentissimo motore per il commercio elettronico, Seat era arrivata a valere 20 miliardi di euro. Nel febbraio 2000 (tutto allora accadde in pochi mesi) fu annunciata la fusione tra Seat e Tin.it, la società Telecom che dava l’accesso alla rete. Tin.it valeva pochi milioni di euro e non era quotata, ma, siccome gli accordi prevedevano che la nuova società sarebbe stata controllata da Telecom, bisognava fare la fusione alla pari. E una perizia della Ernst&Young stabilì che Tin.it (fatturato 1999 di circa 75 milioni di euro) valeva, appunto, 20 miliardi di euro, in forza della “prospettive”. Insomma, Seat-Tin.it era valutata più diYahoo!, e il Wall Street Journal commentò così: “Questa stima ha lo stesso senso di credere che si possa far nascere un dinosauro prendendo il Dna di una zanzara intrappolata nell’ambra”. Nell’euforia le azioni Telecom arrivarono a valere 20 euro. Le Seat superarono i 7 euro, un anno dopo erano già scese a uno, poi le Pagine gialle sono pressoché defunte e Tin.it fu rivenduta a Telecom per pagare i buchi fatti da La7, comprata in quei mesi da Colaninno e Pellicioli. Il risultato di quella storia è il seguente: Telecom è in ginocchio sotto il peso di 40 miliardi di debiti, Pellicioli è diventato personalmente ricchissimo e sta nel consiglio delle Generali (gigante delle assicurazioni analogiche), molti risparmiatori si sono rovinati e Colaninno in cinque anni si è trasformato da manager a uno degli imprenditori più ricchi d’Italia: si è arricchito più velocemente di Bill Gates."
"Un caso controverso è quello di Renato Soru. All’inizio Tiscali fu un’operazione geniale: è stato il primo a offrire l’accesso gratuito a Internet, quando ci si collegava con la telefonata urbana, e Soru seppe sfruttare la regola che gli dava diritto alla retrocessione da parte di Telecom di una parte della tariffa quando la chiamata era diretta ai suoi nodi di connessione alla rete. Nell’euforia della bolla, quando Tiscali fu quotata in Borsa, il 27 settembre 1999, le azioni andarono a ruba. In pochi mesi dal prezzo di collocamento di 46 euro arrivarono a 1.200 euro. Tiscali nella primavera valeva in Borsa più della Fiat e aveva 3.500 dipendenti, e tutto era basato sulle mitiche “prospettive”. Esplosa la bolla, la società di Cagliari ha cominciato a declinare, non ha mai fatto un centesimo di utile in 15 anni e ha un quarto dei dipendenti di allora. Nel 2004 Soru ha ceduto alla più analogica delle lusinghe, la carriera politica. È stato eletto governatore della Sardegna e per cinque anni non si è più occupato di Tiscali, ufficialmente, come Berlusconi con Mediaset. Nel 2009 è stato battuto alle elezioni da Ugo Cappellacci ed è tornato al capezzale di Tiscali, che resta faticosamente in vita. Non è ancora chiaro se Soru correrà per le regionali sarde del 2014, il personaggio rimane sospeso tra i cieli digitali e l’analogica terra politica, “nativo digitale” anomalo, figlio di una cultura commerciale più che tecnologica."
"Elmore Leonard was best known for writing crime fiction, fast-paced novels about ex-cons, aspiring kidnappers, gun dealers and loan sharks, and the world-weary lawmen and -women who chase them and usually catch them, often as not shaking their heads over how damned dumb criminals can be. His novels were always expertly plotted and sardonically funny, but to tell the truth I can barely recall the story lines of the ones I’ve read — except for “Get Shorty,” on account of the improbable device of a gangster turned movie producer. What was impossible to forget about anything Elmore Leonard ever wrote was his voice."
DISPOSITIVO DELL'ARTICOLO 68 COSTITUZIONE ITALIANA - I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati (1) nell'esercizio delle loro funzioni (2) [122 4]. Senza autorizzazione della Camera (3) alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza (4). Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento a intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza (5).
Note
(1) La norma ha il preciso scopo di evitare che il parlamentare
possa sentirsi in qualche modo condizionato nell'esprimere il proprio pensiero
per il timore di dover rendere conto (in sede civile, penale o disciplinare)
dell'attività svolta (insindacabilità):
tale prerogativa non ha limiti di durata dal momento che, anche quando cessa il
mandato, il parlamentare non può comunque essere perseguito per le opinioni
espresse all'epoca in cui ricopriva quella carica.
(2) L'insindacabilità non si estende alle affermazioni rese dal
Parlamentare in qualità di privato cittadino e non collegabili in alcun modo al
suo ufficio: se così non fosse, la norma conferirebbe un ingiusto privilegio,
ponendo il parlamentare in una condizione di superiorità rispetto agli altri cittadini, in
quanto lo stesso godrebbe, ingiustificatamente, di un diritto di critica e di
una libertà di manifestazione del pensiero più ampia di quelli riconosciuti a
tutti gli altri (v. 21).
Una delle questioni più dibattute in passato riguardava il luogo dell'insindacabilità: in pratica, ci si chiedeva se essa valesse soltanto per i voti e le opinioni espresse nell'aula parlamentare oppure dovesse estendersi anche all'attività politica svolta fuori dalle consuete sedi istituzionali (comizi, congressi di partito, dibattiti televisivi etc.). La giurisprudenza costituzionale ha ribadito che non solo deve esserci un nesso funzionale fra voti e opinioni espressi e funzione parlamentare, ma anche una sostanziale corrispondenza fra il contenuto delle affermazioni dei parlamentari e quello di previi atti parlamentari da essi posti in essere (ad es., ispezioni, interrogazioni, proposte di legge).
La legge 140/2003 ha applicato la prerogativa parlamentare «a ogni altra attività di ispezione, di divulgazione, di critica e di denuncia politica, connessa alla funzione di parlamentare, espletata anche fuori del Parlamento». La Corte costituzionale, tuttavia, ha ribadito il suo orientamento anche con riferimento alle nuove disposizioni, sottolineando il nesso funzionale che deve sempre sussistere fra dichiarazioni e pregressa attività parlamentare, sia essa riconducibile alle forme e ai modi tipici della funzione parlamentare, oppure configurabile come generica e «innominata» (si pensi a lettere fra parlamentari, ad interventi in sedi non pubbliche, agli atti di sindacato ispettivo non ammessi alla pubblicazione).
La legge ha inoltre precisato che se il giudice ritiene di non poter accogliere l'eccezione concernente l'applicabilità dell'articolo in esame, deve sospendere il processo e trasmettere gli atti alla Camera di appartenenza del parlamentare, che ha 90 giorni per pronunciarsi sulla insindacabilità. In pratica viene introdotta una sorta di pregiudizialità che blocca l'attività dei giudici a prescindere da una precedente pronuncia di insindacabilità. La questione dell'applicabilità della norma in esame può essere sollevata anche dallo stesso parlamentare, e in questo caso la camera di appartenenza può chiedere che il giudice sospenda il processo.
Una delle questioni più dibattute in passato riguardava il luogo dell'insindacabilità: in pratica, ci si chiedeva se essa valesse soltanto per i voti e le opinioni espresse nell'aula parlamentare oppure dovesse estendersi anche all'attività politica svolta fuori dalle consuete sedi istituzionali (comizi, congressi di partito, dibattiti televisivi etc.). La giurisprudenza costituzionale ha ribadito che non solo deve esserci un nesso funzionale fra voti e opinioni espressi e funzione parlamentare, ma anche una sostanziale corrispondenza fra il contenuto delle affermazioni dei parlamentari e quello di previi atti parlamentari da essi posti in essere (ad es., ispezioni, interrogazioni, proposte di legge).
La legge 140/2003 ha applicato la prerogativa parlamentare «a ogni altra attività di ispezione, di divulgazione, di critica e di denuncia politica, connessa alla funzione di parlamentare, espletata anche fuori del Parlamento». La Corte costituzionale, tuttavia, ha ribadito il suo orientamento anche con riferimento alle nuove disposizioni, sottolineando il nesso funzionale che deve sempre sussistere fra dichiarazioni e pregressa attività parlamentare, sia essa riconducibile alle forme e ai modi tipici della funzione parlamentare, oppure configurabile come generica e «innominata» (si pensi a lettere fra parlamentari, ad interventi in sedi non pubbliche, agli atti di sindacato ispettivo non ammessi alla pubblicazione).
La legge ha inoltre precisato che se il giudice ritiene di non poter accogliere l'eccezione concernente l'applicabilità dell'articolo in esame, deve sospendere il processo e trasmettere gli atti alla Camera di appartenenza del parlamentare, che ha 90 giorni per pronunciarsi sulla insindacabilità. In pratica viene introdotta una sorta di pregiudizialità che blocca l'attività dei giudici a prescindere da una precedente pronuncia di insindacabilità. La questione dell'applicabilità della norma in esame può essere sollevata anche dallo stesso parlamentare, e in questo caso la camera di appartenenza può chiedere che il giudice sospenda il processo.
(3) La richiesta di autorizzazione deve essere inoltrata dal
giudice al Presidente della Camera di appartenenza del parlamentare, che la
trasmette ad un apposito organo interno, la Giunta per le autorizzazioni (al Senato denominata Giunta
per le elezioni e le immunità). Dopo l'esame della Giunta, la
richiesta viene sottoposta, insieme ad un parere favorevole o contrario, all'Assemblea, cui spetta la decisione di
concedere o negare l'autorizzazione.
(4) Scopo della disposizione è
di consentire al parlamentare di svolgere il suo mandato liberamente, senza
temere che l'autorità amministrativa o giudiziaria possa far uso di
provvedimenti restrittivi della sua libertà per condizionarne l'operato (si
pensi agli effetti che potrebbe avere l'arresto, anche provvisorio, di alcuni
membri del Parlamento in coincidenza di una votazione per la quale si prevede
uno scarto di voti molto esiguo).
La norma tutela, quindi, la funzione di cui il Parlamentare è investito, e non la sua persona; pertanto, quando si dimostri che non vi è alcunintento persecutorio nel provvedimento restrittivo della libertà, non sussiste motivo per negare l'autorizzazione.
Prima della riforma del '93, l 'immunità
dei parlamentari era molto più estesa, in quanto era necessaria
l'autorizzazione anche per avviare indagini a carico di un deputato o un
senatore o per arrestarlo, pur in presenza d'una condanna
irrevocabile. Sull'onda delle inchieste giudiziarie di «Mani pulite» e dei referendum contro la partitocrazia,
il Parlamento si è deciso ad approvare la legge costituzionale [v. 138] n. 3 del 1993, che ha ridotto l'ambito di
applicabilità dell'immunità penale al fine di evitare il ripetersi di
abusi di tale prerogativa.
La norma tutela, quindi, la funzione di cui il Parlamentare è investito, e non la sua persona; pertanto, quando si dimostri che non vi è alcunintento persecutorio nel provvedimento restrittivo della libertà, non sussiste motivo per negare l'autorizzazione.
Prima della riforma del '
(5) Art. così sostituito dalla L. cost. 29-10-1993, n. 3.
"Barack Obama parla a bassa voce ma non porta con sé un grosso randello, una pericolosa violazione della regola aurea della politica estera americana fissata una volta per sempre da Theodore Roosevelt. Bisogna parlare a bassa voce per negoziare soluzioni conciliatorie, e avere un grosso randello fra le mani per essere convincenti. Obama ha fra le mani tutt’al più un ferro 9, ironizzano i detrattori del presidente golfista, e cancellare l’esercitazione “Bright Star” con l’esercito egiziano non è una di quelle ritorsioni che fermano le giunte militari in assetto di guerra. Il fatto è che Obama non ha randelli a disposizione, non ha argomenti su cui fare leva per modellare l’involuzione dell’Egitto secondo uno schema gradito a Washington. Li ha persi lungo la strada tortuosa di una politica estera programmaticamente ambigua, basata su reazioni selettive alle contingenze spacciate per adesioni agli imperativi morali dell’occidente."
"Scientists are more certain than ever that human-caused climate change is happening, according to on a leaked draft of an upcoming report from the Intergovernmental Panel on Climate Change. To be precise, the group says it’s “extremely likely,” judging from a review of the scientific literature, that more than half of the temperature rise observed in the last 59 years is due to factors such as greenhouse-gas emissions from burning fossil fuels."
"I droni contro il terrorismo li aveva lanciati l’amministrazione Bush; sulle tracce di Bin Laden era scatenata la Cia uscita ristrutturata nei due mandati repubblicani; la caccia a Bin Laden era un tracciato già scritto, e il particolare di Obama che gioca a carte e non assiste al blitz di Abbottabad sembra perfino un falso per quanto è veridico; Guantanamo è lì, con il Patriot Act e le pratiche dell’epoca di Don Rumsfeld e Dick Cheney, a testimoniare, con l’aggravante dell’estensione a raggiera dei programmi di spionaggio su scala universale, contro i quali Nat Hentoff e Peggy Noonan stanno conducendo una battaglia in difesa della privacy come eminente valore liberale, quanto sia complicato difendere la sicurezza in occidente senza pagare un prezzo di libertà; Ben Bernanke, risolutivo con le sue politiche alla Federal Reserve per la ripresa americana e mondiale, fu nominato da Bush ed entrò in servizio due anni prima della venuta del messia nero. Insomma, è accaduto quel che era prevedibile: la macchina federale del potere americano ha una sua autonomia e cogenza che nessun presidente può ribaltare a piacimento, e gli atti solidi, decisivi, dell’era Bush si sono proiettati come una benedizione, tragica ma solare benedizione, sugli anni oziosi di Obama, che ha una comunicativa sublime, elegante e demotica insieme, ma non un pensiero. Il texano troppo bianco, con il suo swagger, perde contro il nero harvardiano della east coast."
"Barack Obama è un quasi completo disastro politico, ma brilla come un astro rilucente buona disposizione verso l’umanità, esprime una prodigiosa capacità di comunicare un messaggio di speranza, entra nella storia come un gigante per essere stato non solo il primo presidente nero nella storia di un paese come gli Stati Uniti ma un presidente perfettamente adeguato al ruolo di leader compassionevole e riformatore."
"Quanto sia complessa, delicata e per nulla scontata la materia che il Senato si troverà a maneggiare dal 9 settembre, lo dimostrano le preoccupate riflessioni di giuristi non certo sospettabili di simpatie berlusconiane come Piero Alberto Capotosti e Giovanni Fiandaca. L’auspicio, che è quasi un appello accorato, è che nessun pregiudizio, nessun congresso di partito, nessuna tentazione di chiudere con un colpo secco una partita di vent’anni facciano velo a ciò che questo snodo rappresenta per il presente del nostro paese e per il futuro della nostra democrazia. Non stiamo discutendo di un fatto personale e privato: ce lo ha ricordato anche chi, dopo aver assistito da presidente della Camera all’abbattimento delle garanzie che i padri costituenti avevano posto a presidio dell’equilibrio costituzionale, da una posizione ancor più elevata ha constatato quali disastri quella scelta abbia prodotto sul nostro fragile sistema."
“The Inventors are creating new technologies. The Entrepreneurs are turning technologies into viable businesses. The Visionaries are anticipating how technologies can make life better, while Humanitarians are concentrating on expanding opportunities. And the Pioneers are exploring new frontiers, setting the stage for future innovations.”
Gaetano Quagliariello: "Nel ’92-’93 la Costituzione più bella del mondo fu resa monca, come ha ricordato Michele Ainis, quando una classe politica impaurita abbatté l’articolo 68 posto a presidio dell’equilibrio fra i poteri dello stato. Ora la prima applicazione della discutibile logica apparente di una legge, anch’essa nata frettolosamente sotto la pressione mediatica, potrebbe rappresentare un’esiziale e definitiva cessione di sovranità. Non c’è solo in gioco il diritto di milioni di elettori del Pdl alla propria leadership. Si eviti di ripetere l’errore commesso per vent’anni, quando ci si è illusi che dopo aver delegato la sovranità alla magistratura per combattere Silvio Berlusconi, un bel giorno si sarebbe potuto fare marcia indietro."
"Sul caso Mediaset non c’è alcun fumus persecutionis acclarato, qui di acclarato c’è solo una frode fiscale grossa come una casa per la quale nessuno ha chiesto scusa, pur in sostanza riconoscendola nell’atto di chiederne la derubricazione. Fossero pure in dieci milioni con Lupi a considerare Berlusconi innocente (ne dubito assai), lui rimarrebbe colpevole lo stesso."
"Qualcuno [...] dovrebbe alzare la voce con le colombe e con l’uccellame vario forzista che pretende dal Pd di avviare trattative per «l’agibilità politica di Berlusconi», come fosse una prerogativa di legge, sulla base di un dato che loro considerano universalmente acclarato quando non lo è manco per niente."
Barbara Spinelli: "Doveva essere un governo breve, che abolisse il Porcellum e ci portasse senza traumi economici eccessivi a nuove elezioni. Invece abbiamo un esecutivo che crede di minimizzare quando si dice “di scopo”, e infatti uno scopo grande e incongruo ce l’ha: durare il tempo necessario per cambiare la Costituzione, senza subito darci, come dovrebbe a seguito del giudizio della Cassazione, una nuova legge elettorale. Risultato: un Parlamento di nominati, costituzionalmente screditato, nomina ristretti comitati incaricati d iriscrivere la Carta scavalcando regole e tempi che la Costituzione prescrive. Dove sia lo scopo è chiaro: fissare e affrancare un governo che – una volta definito “senza alternative” – diviene per forza di cose onnipotente, incontrollato, auto-perpetuantesi. La Costituzione, fatta di regole rigide per proteggerci con le sue mura, deve essere edulcorata, deve diventare presidenziale, e rompere i ponti con l’esperienza antifascista. Lo ha decretato la JP Morgan in un rapporto del 28 maggio scorso. In passato lo decretò il piano della P2. Adesso i governi di larghe intese eseguono."
Stefano Rodotà: "La scrittura della Costituzione fu resa possibile anche da quello che fu chiamato “l’isolamento della Costituente” rispetto al governo, sicché i costituenti riuscirono a lavorare insieme anche dopo che De Gasperi fece cadere il governo tripartito. Le due revisioni costituzionali generali degli ultimi anni sono state un fallimento proprio perché condotte all’insegna del conflitto e identificate con una maggioranza precaria."
martedì 20 agosto 2013
Pakistani ex-President Pervez Musharraf has been charged in connection with the 2007 assassination of opposition leader and former PM Benazir Bhutto. The former military ruler has denied charges of murder, criminal conspiracy to murder and facilitation of murder. It is the first time a current or ex-army chief has been charged with a crime in Pakistan. Mr Musharraf says the charges are politically motivated. Ms Bhutto was killed at an election rally in Rawalpindi in December 2007. This indictment had long been expected but was delayed because of threats to the former military ruler from the Pakistani Taliban. When he finally made an appearance in the anti-terrorism court in Rawalpindi it was amid tight security.
Per la prima volta al mondo 'fotografato' con un telescopio spaziale un campo magnetico milioni di miliardi di volte più intenso di quello della Terra. Appartiene a una "magnetar", che si forma dopo la morte di una grande stella. Lo studio è stato finanziamto dall'INAF e dall’Agenzia Spaziale Italiana.
"Despite the enormous growth in the amount of data—and the success of a few companies—the reality is that deeper insights for most organizations remain elusive. Data analytics is only a tool. When we use it as a strategy, we make assumptions about people and their behavior that have no genuine connection to the real world. Simply put, Big Data in itself gets people wrong."
"And when summer ends, uncertainty about key issues will be the order of the day – and not only in Europe. Largely unanticipated protest movements in Turkey and Brazil have raised questions about the economic and social sustainability of emerging-market growth. The fires in Bangladeshi garment factories have raised new questions about the governance of global supply chains."
Gamal Mubarak, son of former Egyptian President Hosni Mubarak, worked for a predecessor company to the current Bank of America Corp. early in his career. Jeb Bush and George Walker, the brother and cousin of President George W. Bush, worked at Lehman Brothers. Chelsea Clinton is a director at IAC/InterActive Corp., Barry Diller's Internet media holding company, and worked at hedge fund Avenue Capital. Li Wangzhi, the eldest son of former highflying Chinese politician Bo Xilai, who is about to go on trial on corruption charges, once worked at Citigroup Inc., a person familiar with the matter said.
Con quali criteri attribuiamo credibilità alle persone che incontriamo o alle nostre fonti informative (giornali, TV, libri, website, ecc.)? La credibilità dipende sia dalla fonte emittente sia dal soggetto che deve valutarla; in altre parole "la credibilità non è una caratteristica intrinseca della fonte, ma è una relazione" (Guido Gili, La credibilità, 2005 Rubbettino - p.4).
In un breve saggio (On Bullshit, tradotto da M. Birattari: Stronzate. Un saggio filosofico, Milano, Rizzoli, 2005, pp. 61,. € 6.00; ma il manoscritto è in realtà del 1986), il filosofo Harry G. Frankfurt si è domandato quali sono le proprietà che definiscono questo particolare tipo di enunciato. Che cos’è una “stronzata”? Perché sentiamo il bisogno di differenziarla da altri enunciati, come ad esempio la “menzogna”? E che cosa rende chi dice una “stronzata” diverso dal mentitore consumato?
JPMorgan investigated by DoJ over possible energy market manipulation - The Wall Street giant has already agreed to pay $410m to settle a Federal Energy Regulatory Commission (FERC) probe into allegations that it manipulated energy markets in California and the Midwest. The bank did not admit nor deny wrongdoing as part of the settlement, which was agreed last month.
"In Europa è emersa vincitrice la Germania che ha utilizzato e poi trascinato con sé il proprio Lebensraum, soprattutto l’Europa centrale ex comunista. I tedeschi hanno saputo perseguire l’interesse nazionale all’interno di una cornice transnazionale (la Ue e l’euro) che ha favorito il loro aggiustamento strutturale, soprattutto dal 2003 al 2005 (un euro meno forte del marco, più tempo per ridurre il disavanzo pubblico e ristrutturare il mercato del lavoro). Chapeau. Anche se andrebbe meglio analizzato il ruolo non solo della riforma Hartz, ma del decentramento all’est e della deflazione salariale, nell’aumento dei profitti e della competitività industriale."
"Parlare di Bric non ha senso, oggi meno che mai. L’India resta come sempre potenza mancata, il Brasile l’eterna grande promessa, la Russia è troppo dipendente dagli idrocarburi e ha bisogno di una colossale riconversione della quale il sistema di potere attuale sembra incapace, il Sud Africa continua a vivere nell’angoscia del dopo Mandela. L’Indonesia e il Vietnam sono emersi come soggetti rilevanti in Asia. Qua e là spuntano nuove realtà in Africa, però la guerra civile in Egitto è una mazzata su tutto il nord del continente. Se ne sono dette tante, da Cindia a Chimerica, ma il mondo è sempre più articolato e multipolare. Lo stesso vale per l’Europa."
La Cina stenta a entrare nell’“era dell’armonia” promessa nel decennio scorso da Hu Jintao. Certo, cresce a un buon ritmo, il 7% l’anno non è male anche se stiamo parlando di un paese il cui reddito pro capite resta di ottomila dollari (in parità di potere d’acquisto, quello italiano è pari a 30 mila dollari). Tuttavia buona parte delle sue risorse vanno concentrate nel consolidamento del mercato interno, la costruzione di un welfare state (non seguirà lo statalismo europeo, ma un modello misto), la riforma e l’ammodernamento delle banche e della finanza, la riduzione del divario tra la costa e l’interno, il riarmo.
"I baroni dei media, proprietari di aziende mediatiche che utilizzano i loro organi di informazione per esercitare pressioni politiche ed economiche sono diventati più influenti in molti paesi dell’Europa Centrale e Orientale. I recenti accordi negli Usa e in Germania potrebbero indicare come il fenomeno possa diffondersi anche verso Ovest."
"Generation Y is unconsciously addicted to social media and as a result they feel constant societal pressure to be connected with their peers through maintaining a continuous connection with technology. Their connectedness is creating new kinds of peer-to-peer relationships that are considerably different from previous generations."
"” Facebook has the ability to bring people together in a wide variety of relationships. A major factor contributing to the high usability of social media is that it connects people without any boundaries. Social media is basically a template for the user who can then personalize the source’s uses and productivity. It is a highly dense and vast resource that is being used on a consistent basis to maintain relationships."
"Social media is a web-based technology that transforms how people communicate by enhancing interactive conversations. Andreas Kaplan and Michael Haenlein define social media as “a group of Internet-based applications that build on the ideological and technological foundations of Web 2.0, which allows the creation and exchange of user-generated content.” Social Media is a web-based product that is optimized solely by the use of its public. The only way social media can expand depends exclusively on the user and their wants."
"Fino al 2008 la Germania ha detenuto il titolo di prima nazione esportatrice al mondo, che aveva strappato nel 2003 agli Stati Uniti. Nel 2009 è stata costretta a cedere lo scettro alla Cina. Nel 2012 è scivolata al terzo posto dietro gli Usa. Ora si profila un nuovo sorpasso ai danni degli Stati Uniti, dovuto, secondo la Dihk, al rafforzamento dell'euro e alla debolezza dell'export statunitense. Nei prossimi anni è probabile uno scontro a tre fra Germania, Usa e Giappone per il posto di vice campione mondiale dell'export dietro la Cina."
"The Internet has an indescribable power to influence, connect, and mobilize the current population. Technological advances are no longer shocking but simply expected. Today’s society has different expectations for all types of relationships. Relationships are now different because the tools used to maintain peerto-peer connections have undergone a vast alteration. The primary focus is on the Internet and, with that, the development of social media."
Quando Letta affronterà Merkel? L’Italia pretende l’Unione bancaria, ma ha pochi alleati in Europa. "Dopo che la Germania avrà digerito l’esito del voto del 22 settembre, a Bruxelles si tornerà a parlare del futuro dell’Europa. Oltre alla Grecia, sul tavolo dei negoziati ci sarà anche l’Unione bancaria. Finora gli unici passi avanti si sono registrati sull’Autorità di vigilanza comune, che andrà a regime il 1 marzo 2014. Mancano invece regole certe per una rete di protezione comune e per un meccanismo di ristrutturazione degli istituti di credito."
"Fuga di cervelli" - Il sistema-Germania è diventato più attraente, grazie al suo ricco panorama di istituti di ricerca, dai Fraunhofer ai Max-Planck, e grazie all’“iniziativa di eccellenza”, che ha destinato nuovi finanziamenti pubblici per 1,9 miliardi di euro a progetti universitari scelti attraverso una competizione nazionale, ha favorito una migliore collaborazione tra università e centri extrauniversitari e ha creato migliaia di nuovi posti; e poi ci sono i problemi economici degli Usa, che hanno fatto sì che i budget delle università e dei centri di eccellenza venissero ridotti e che le prospettive occupazionali oltreoceano apparissero più incerte. E così oggi un ricercatore viene pagato meglio a Monaco od Amburgo che a Washington o Seattle."
"La Germania dovrebbe riprendersi quest'anno dagli Stati Uniti il titolo di vice campione mondiale delle esportazioni dietro la Cina e difenderlo anche nel 2014. Lo prevede uno studio condotto dalla Dihk (la Camera tedesca dell'industria e del commercio) tra i suoi uffici sparsi in 85 Paesi. La quota tedesca sul commercio mondiale dovrebbe però calare: l'export della prima economia di Eurolandia crescerà meno del commercio mondiale."
"Prima della rivoluzione polacca del 1989 e della perestrojka di 'Gorby', le linee aeree di quel civile Centroeuropa che noi italiani impropriamente ci ostiniamo a chiamare Est, erano in pessime condizioni: per ordine del Centro dell'Impero del Male (i colonialisti sovietici ) potevano farti viaggiare solo con vecchi e spesso pericolosi "trattori volanti" russi. Oggi puntano in alto, riducono le perdite, sono nelle alleanze internazionali, e hanno davanti un futuro di crescita e nuovi soci e investitori. Una generazione dopo, anche nell'aviazione civile che è parte così centrale della nostra vita quotidiana, polacchi, cèchi, ungheresi, romeni hanno sorpassato alla grande l'ex potenza occupante col suo caos nei voli interni e i problemi di Aeroflot e delle sue altre compagnie. E' un segnale in più del dinamismo di quella che Donald Rumsfeld chiamò "nuova Europa".
"In oriente e sui mercati emergenti, intanto, sembra che la paura per il "tapering", cioè il disimpegno della Fed, si sia improvvisamente rinvigorita trascinando al ribasso listini e corsi valutari e innescando anche molti timori latenti degli ultimi tempi - legati all'andamento economico di realtà quali India e Indonesia, colpite dal rallentamento della Cina."
"La Germania ha registrato un aumento del pil nell’ultimo trimestre dello 0,7 per cento, l’industria tedesca sta migliorando e così la fiducia degli investitori nei confronti dell’economia di Berlino; avvantaggiata per certo dalla ripresa dei paesi dell’est, cui è strettamente legata, e anche dai paesi dell’euro-core, come la Francia."
"Non sono nuovi i malumori di Berlino (e non solo) nei confronti dell’organo esecutivo dell’Unione europea gestito negli ultimi otto anni dal commissario di origine portoghese, José Manuel Barroso. A maggio, le critiche del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, su una “inefficace” approccio della Commissione nel combattere la disoccupazione giovanile avevano irritato Barroso. La replica fu piccata (“i tedeschi hanno dovuto affrontare molte critiche per la loro politica di pura austerità in Europa”), forse perché Schäuble aveva colpito nel vivo, in un momento in cui la Commissione stava per finire (in giugno) sotto il fuoco del Fondo monetario internazionale per la malagestione del salvataggio greco."
lunedì 19 agosto 2013
Theorist and de-growth activist Charles Eisenstein talks about the benefits of a 'gift-based' economy. He argues that such a model aims to bring about a workforce driven by passion rather than coerced by money and profit and he highlights certain co-operative schemes already proving the ideal can be made real
"Personalmente sono convinto che avremo un autunno-inverno molto difficile e anche Mediobanca e alcuni giornali stranieri fanno previsioni molto negative, ma non credo a scenari greci in tempi tanto brevi. Certo: l’Italia non è in grado di rimborsare i 2.000 miliardi di euro e difficilmente potrà reggere a lungo la pressione degli interessi. Non credo neppure alla manovra delle privatizzazioni che, con ogni ragionevole probabilità, si risolverà solo nella svendita dell’ “argenteria di famiglia”, ma inciderà molto poco sulla situazione debitoria. Esattamente come accadde negli anni novanta, quando tutto si risolse in un po’ di lucrosi affari per qualche boiardo di Stato e un po’ di imprenditori. Così come sono convinto che la politica del rigore serva solo a peggiorare la situazione. Che però la situazione stia per precipitare nel giro di una manciata di settimane non mi pare realistico. Certo sia Grillo che Casaleggio hanno le loro informazioni per pensare quello che affermano, questo però non vuol dire…: io starei attento anche alle fonti da cui quelle notizie vengono ed a quanto esse siano più o meno interessate ad alimentare certi scenari."
"Casaleggio e Grillo sono convinti di un crollo catastrofico dell’economia italiana fra settembre e novembre […] In questo contesto, il crollo del sistema politico sarebbe cosa sicura, così come scontri di piazza generalizzati ed eruzioni insurrezionali, con solo due possibili esiti: l’andata al governo del M5s – forse per elezioni anticipate - o un colpo di stato militare […]. E’ ovvio che in un simile contesto, un governo di transizione sino alle elezioni è problema che non si pone, così come passa in ultimo piano il problema del Porcellum. E, pertanto, anche un accordo per quanto limitato con il Pd è dannoso (oltre che inutile) e compromettente, perché il Pd è parte dello stesso sistema politico con il Pdl e condivide con esso la responsabilità del crollo economico del paese. In effetti, in una situazione come quella appena descritta, un accordo con il Pd sarebbe sostanzialmente inutile."
"L’idea del mandato imperativo, da cui deriva logicamente il rifiuto di ogni accordo parlamentare, contiene il sostanziale rifiuto della democrazia parlamentare. Il che è peraltro perfettamente conseguente alla scelta per la democrazia diretta che, appunto, esclude, in linea di massima, la rappresentanza."
"Il M5s ha una forte nota populista e non manca di toni apertamente anti-politici. Il populismo detesta ogni tipo di compromesso, intesa, accordo, alleanza fra cui non distingue (come diverse mail ricevute mi confermano) perché visti come intrighi di palazzo, mentre la “verità” (la scelta “giusta”) è di per sé auto evidente e non necessita né di tattiche né di mediazioni o sfumature, ma di una secca affermazione: Si, si. No, no. Ottima regola se intesa come rifiuto di mascherare il proprio pensiero, ma pessima se trasportata nel processo di formazione delle decisioni politiche, dove diventa facilmente fondamentalismo."
"Il perdurare dell’immunità parlamentare dipende solo in minima parte da Napolititano, che, con la grazia, potrebbe (forse) far decadere anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, ma non può far nulla per gli effetti della legge Severino e della normativa del 1957, che sono materie di competenza parlamentare."
A good recent example of the difference between corporatism and capitalism is illustrated in the story of the development of internet search engines, and in comparing the performance of two particular search engines: Google and Quaero. Google was started by two Stanford graduate students—Larry Page and Sergey Brin—in their garage in 1996 as a research project. It was first incorporated in 1998, and had its Initial Public Offering in 2004, which estimated the company’s worth at $23billion."
Phelps defines the goals of a corporatist system to be: “First, there is the solidarist aim of protecting the “social partners”—communities and regions, business owners, organized labor, and the professions—from disruptive market forces; also the consensualist aim of blocking business initiatives that lack the consent of the “stakeholders”— those with a stake besides the owners, such as employees, customers, and rival companies. Second, elevating community, society, and being over individual engagement and personal growth appeals to antimaterialist and egalitarian strains in Western culture. Third, there is the “scientism” that holds that such a system can be more dynamic than the former system—maybe not more fertile in little ideas, such as might come to petit bourgeois entrepreneurs, but certainly in big ideas. Not having to fear fluid market conditions, an entrenched firm can afford to develop expensive innovations based on current or developable technologies. And with confederations of firms and state mediation available, such firms could arrange to avoid costly duplication of their investments. The state, for its part, could promote technological advances in cooperation with industry by harnessing the society collective knowledge. The state could indicate new economic directions and favor some investments over others through its instrument, the big banks.”
Phelps further elaborates on classic corporatism by drawing on the example of Interwar Italy: “Classic corporatism, such as Mussolini’s, sought to restructure the capitalist economy so as to speed economic growth – growth of productivity and national power – beyond the capacity of Continental capitalism. This meant state initiatives to that end in both the public and private sectors. The quest for growth was to be subject to “solidarity” and “social protection.” That meant “concertation” with the “social partners,” subsidies for regions or industries, and social charges. Put equivalently, the state took whatever measures it deemed desirable in the name of solidarity and protection, constrained by the need to show efforts to restore growth whenever the economy flagged.”
Encyclopedia Britannica defines corporatism as “the theory and practice of organizing society into “corporations” subordinate to the state. According to corporatist theory, workers and employers would be organized into industrial and professional corporations serving as organs of political representation and controlling to a large extent the persons and activities within their jurisdiction.” Phelps characterizes the corporatist system as a system of private ownership that “has been modified by introducing institutions aimed at protecting the interests of “stakeholders” and “social partners.” The system’s institutions include most or all (depending on the country) of the massive components of the corporatist system of interwar Italy: big employer confederations, big unions, and monopolistic banks.”
"Edmund Phelps defines capitalism, or free enterprise, as a system: “characterized by great openness to the implementation of new commercial ideas coming from people in private business, and by a great pluralism of views among the wealth-owners and financiers who decide which ideas to nurture by providing them the capital and incentives necessary for their development. Although much innovation comes from established companies, as in pharmaceuticals, much also comes from start-ups—particularly the most novel innovations.”
"Volevo una terza conferma, perché così facevano Bob Woodward e Carl Bernstein. I due reporter del «Washington Post» che avevano scoperto lo scandalo Watergate e costretto il presidente Nixon a dimettersi. Mi sembrava di conoscere lo spirito che li animava, anche se solo attraverso la recitazione di Robert Redford e Dustin Hoffman, in Tutti gli uomini del presidente. Quel film, visto da ragazzo, aveva influenzato la mia vita professionale, deragliandola verso un'ingenua speranza: raddrizzare un torto, denunciare un'ingiustizia, forse persino migliorare un poco il mondo attorno a noi. Così telefonai al governatore di una banca centrale che conoscevo da anni. Lo andai a trovare e gli raccontai lo scoop: so che fu il presidente della Bundesbank a lanciare per primo l'idea di salvare la Grecia. Fu lui a proporre che la Banca centrale europea comprasse titoli di Stato dei Paesi in crisi. So che il giorno dopo cambiò idea e che raccontò il contrario in pubblico, disse che si era opposto invano a un'idea pericolosa voluta «dagli altri». Sapevo soprattutto che da allora i tedeschi si erano sentiti traditi dal resto d'Europa e che proprio quella falsa versione dei fatti stava dividendo un Continente e mettendo in pericolo la convivenza pacifica tra i popoli europei."
Dispositivo dell'art. 67 Costituzione. "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato."
Stefano Rocca: Dispositivo dell'art. 67 Costituzione. "Ogni memb...: La norma sancisce il cd. divieto del mandato imperativo , per il quale il parlamentare non può accettare alcuna istruzione o direttiva ci...
La Germania è la Cina d’Europa
Stefano Rocca Parmenides: La Germania è la Cina d’Europa: http://it.finance.yahoo.com/notizie/perch-leuro-sopravviver-122823740.html
Ahead of cable channel launch, Al Jazeera starts blocking videos on YouTube
Stefano Rocca Parmenides: Ahead of cable channel launch, Al Jazeera starts b...: http://gigaom.com/2013/08/16/al-jazeera-youtube-videos-livestream-blocked/
Ahead of cable channel launch, Al Jazeera starts blocking videos on YouTube
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